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martedì 25 ottobre 2011

OLI 317 - SOMMARIO

VERSANTE LIGURE - BRIVIDI FREUD (Enzo Costa e Aglaja)
CITTA' E CANDIDATI - Quale sogno per Genova? (Ivo Ruello)
CITTA' E CANDIDATI - Panchine e poltrone (Giovanna Profumo)
CITTA' E CANDIDATI – Maddalena: meglio nascere fuori dall’Incubatore? (Paola Pierantoni)
INFORMAZIONE - Reazioni neurologiche di un Pd in fibrillazione (Stefano De Pietro)
INFORMAZIONE - Radio3: un inciampo a Prima Pagina (Ivo Ruello)
REGIONE - Lettera aperta al Presidente Burlando (Bianca Vergati)
CITTA' - La palude è stata davvero sconfitta? (Paola Pierantoni)
CITTA' - Storia di ordinaria manutenzione (Bianca Vergati)
PAROLE DEGLI OCCHI – El Señor De Los Milagros (a cura di Giorgio Bergami)

OLI 317: VERSANTE LIGURE - BRIVIDI FREUD

Banali citazioni
a volte apron mondi
su astute rimozioni
di amicizie grandi
su fobiche ossessioni
transfèrt di propri sbandi:
ha dell’inconscio i suoni
“sic transit gloria mundi”.


Versi di ENZO COSTA
Vignetta di AGLAJA
.

OLI 317: CITTA' E CANDIDATI - Quale sogno per Genova?

Disegno di Guido Rosato
Due articoli sul Secolo XIX del 19 ottobre scorso hanno riguardato due diversi interventi previsti a Genova: a Piazzale Kennedy e alla Fiumara.
Il primo articolo (“Piazzale Kennedy: il solito regalo a Genova Parcheggi”) descrive il progetto di ristrutturazione che realizzerebbe in tale area un parcheggio gestito da Genova Parcheggi, riportando le reazioni (complessivamente negative) dei lettori del giornale, che vanno da chi piange l’eliminazione del Luna Park a chi non desidera più “stipare carrozze di metallo che rubano spazio vitale alla gente”. Insomma, per il senso comune il progetto sembra mirato unicamente a fare cassa, non riuscendo neppure a ridurre il traffico privato verso il centro-città, visto che Piazzale Kennedy si trova di fatto in centro-città.
Il secondo articolo (“Un nuovo maxi quartiere di fronte alla Fiumara”) è invece dedicato alla trasformazione dell’ex-area Enel di Via Pacinotti i cui lavori, con inizio nel 2012, dovrebbero portare, entro 24-30 mesi, alla realizzazione di un complesso di tipo residenziale e commerciale. Cementificazione o rinascita? Questa la principale domanda al centro dell’articolo, dove si sottolinea la mediazione effettuata dal Municipio Centro-Ovest con la popolazione di Sampierdarena, mediazione che porterà alla realizzazione di una scuola materna, alla riqualificazione del mercato di via Salucci, ed alla sostanziale tutela della visuale dei palazzi già esistenti. Ovviamente nel progetto è incluso un nuovo parcheggio interrato, destinato ai “nuovi residenti della zona”. L’articolo, che fa anche riferimento alle Torri Faro, in avanzata fase di realizzazione in via di Francia, chiude, nelle intenzioni dell'estensore, con una nota positiva: questa riqualificazione prende il via in un momento in cui altri grandi progetti immobiliari (Verrina a Voltri, ex-Boero a Molassana) “segnano il passo”.
Chi scrive già in OLI 304 lamentava l’assenza a Genova di un qualsiasi anelito culturale al momento della riconversione di aree a disposizione: duole constatare anche in questa occasione la pervicacia con cui tutta la progettualità sullo sviluppo della città sembra esaurirsi nel costruire:
1. parcheggi;
2. centri commerciali;
3. centri direzionali;
4. appartamenti residenziali/commerciali.
Per chi si candida a Sindaco di Genova ricordiamo che con la cultura si può anche mangiare.
(Ivo Ruello)

OLI 317: CITTA' E CANDIDATI - Panchine e poltrone

Disegno di Guido Rosato
Panchine.
Mentre i candidati alle primarie si sforzano di individuare un programma accattivante per la città, ricco di temi, progetti, desideri, c’è un gruppo di cittadini, sotto la sigla "Vivo il centro storico", che organizza un presidio per protestare contro l'assenza di panchine. Panchine per il centro storico. Non sicurezza o ronde. Ma semplicemente spazi dove sedersi a parlare.
Il comitato arriva alla spicciolata martedì 18 ottobre ore 17.00 con due panchine e un folto gruppo di ragazzini al seguito, e manifesta in faccia all’ingresso principale di palazzo Tursi. Davanti alla tabaccheria di Via Garibaldi.
I manifesti del comitato s’ispirano al cinema: Woody Allen, Forrest Gump, Stanlio e Olio. E gli slogan, diventano per se stessi manifesto di un programma possibile: “Le panchine sono la più bella isola democratica di questo pianeta” e “Le panchine sono il posto giusto, e sempre in prima fila per contemplare lo spettacolo del mondo”.
I bambini del gruppo si arrampicano sulle finestre del distaccamento della Polizia Municipale, cercano un luogo, altri si distendono sulla panchina portata appresso. Le ragazzine si guardano attorno e parlano.
Gli adulti, piantina alla mano, organizzano un presidio in piazza della Meridiana nel quale invitano i cittadini a collocare la loro panchina ideale nel centro storico. Ci sono pennarelli e suggestioni. Tanta voglia di sedersi e ascoltare.
Chissà se i candidati alla poltrona di sindaco dimostreranno sensibilità per questo comitato, se ci sarà spazio per far proprie le loro istanze. O se l’assessore competente sarà in grado, magari prima di Natale, di prendere in esame la richiesta di panchine.
In effetti i dehors dei caffè in città non mancano, nemmeno in via Garibaldi, ma di panchine anche nella strada più importante di Genova nemmeno l’ombra.
“La panchina è l’ultimo simbolo di qualcosa che non si compra, di un modo gratuito di trascorrere il tempo e di mostrarsi in pubblico. Di abitare la città”, c’è scritto su manifesti del comitato.
E i candidati sindaco che ne dicono?
Stanno in panchina?
(Giovanna Profumo - Foto dell'autrice)

OLI 317: CITTA' E CANDIDATI – Maddalena: meglio nascere fuori dall’Incubatore?

Porto alcuni vestiti a riparare in una sartoria che ha aperto da pochissimo tempo in Via della Maddalena. Vedere una bella vetrina illuminata e piena di colori, che interrompe la triste sequenza delle saracinesche abbassate è una festa, così dico alla signora: “Allora, l’Incubatore comincia a funzionare ...”, ma sono subito smentita: “L’Incubatore? Solo pubblicità ingannevole”. Infatti mi spiega che, dopo aver visitato i locali proposti dall’incubatore, valutate le condizioni di degrado, i costi di ristrutturazione, le voci per cui erano effettivamente previsti finanziamenti a fondo perduto, e gli affitti, ha ben pensato che era meglio andarsi a cercare qualcosa sul mercato privato. Così ha trovato un locale per un affitto più sostenibile (250 euro mensili), di quelli che le erano stati richiesti per gli spazi dell’Incubatore (sui 300 / 350 euro).
Mi dice: “Non vedi che quasi nessuno ha aderito al bando? La strada continua ad essere deserta”. In effetti è così. Le chiedo: “Ma secondo te che tipo di attività ha senso aprire in una strada come questa? Per che tipo di clienti?” Mi risponde: “Certo non per i turisti! Pochi passano di qui, e il turismo che viene a Genova è un turismo povero. Qui servono artigiani, attività che non si trovano più in giro. Invece, fuori dall'Incubatore, pare che stia per aprire una sala giochi: te la figuri qui la clientela?”
Indirizzare il tessuto economico, tipo e qualità degli esercizi commerciali, è centrale, perché determina il tipo di vita che poi si svolge in un quartiere. Il centro storico dovrebbe tornare ad attirare la popolazione cittadina perché concentra esercizi commerciali che offrono cose e servizi utili, e ristorazione popolare. Non regalini e souvenirs. Tantomeno slot machines. Pare che il Comune non abbia la possibilità di indirizzare le licenze di vendita: si può trovare una via per superare questo ostacolo? Occorre dare una svolta capace di ripopolare in tempo rapido le zone in abbandono, altrimenti il destino di chi ci prova, uno per volta, è segnato.
Dalla chiacchierata viene fuori anche un’interessante storia di mancato accesso al credito: l’impossibilità della mia interlocutrice di ottenere un prestito di 2000 euro per completare gli adempimenti necessari all’apertura dell’attività. Prova con la Confapi, che però non prevede prestiti inferiori a 5000 euro, e per cui serve comunque il possesso di un bene da ipotecare, o di un conto corrente con almeno 2500 euro.
Da noi non è prevista la povertà. Il pensiero corre al microcredito: se ne parla per le donne dei Paesi “svantaggiati”, e invece serve qui.
In rete scopro l’esistenza del “Fondo Microcredito FSE 2007 -2013” della Regione Sardegna (http://www.sfirs.it/documenti/15_309_20110704004335.pdf ), nulla di simile in Liguria. Forse non ho cercato abbastanza, e magari ci arriverà qualche segnalazione incoraggiante.
In attesa, resta la poco incoraggiante osservazione della mia interlocutrice: “Chi mi ha aiutato sono stati solo i fornitori, sono stati loro i miei “finanziatori”, perché hanno accettato di farsi pagare a 90 giorni, a 60 giorni, dandomi un po’ di respiro”.
(Paola Pierantoni)

OLI 317: INFORMAZIONE - Reazioni neurologiche di un Pd in fibrillazione

"Al lupo! Al lupo! Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo fa perdere la sinistra nelle elezioni regionali 2011 in Molise". Questo è il messaggio per niente subliminale che la grande stampa e le televisioni hanno veicolato agli italiani. Sui siti internet si scatenano le ovvie deduzioni (Libero - "Si scrive Grillo, si legge Berlusconi"), le accuse di populismo, pochi mantengono la calma. Diamo invece un'occhiata ai numeri, al giornalismo basato sui fatti.
Nel sito del Ministero dell'Interno è possibile consultare i risultati delle elezioni, anche in forma storica. Le precedenti elezioni in Molise, del 2006, furono vinte dalla destra col 54% dei voti, contro il 45% della sinistra. Quest'anno la lista di destra, sempre capeggiata dall'onnipresente Iorio, al terzo mandato come presidente della regione, risulta vincitrice per un risicato 47%, mentre la sinistra si attesa su un punto percentuale in più rispetto alle precedenti consultazioni, salendo al 46%. L'abile mossa di aver candidato Di Laura Frattura, ex esponente di Forza Italia, ha pagato veramente poco, e ha confermato la mancanza di esponenti di spicco nella sinistra locale. Insomma, i dati sbugiardano la stampa, ma siamo certi che nessuna testata si porrà la cenere in testa spiegando ai propri lettori che si sono proprio sbagliati: la sinsitra ha perso "in proprio".
Non è che ci volesse poi molto a controllare, sono dati in linea disponibili per tutti, che (solita) figuraccia.
Elezioni 2006 - Elezioni 2011
(Stefano De Pietro)

OLI 317: INFORMAZIONE - Radio3: un inciampo a Prima Pagina

Disegno di Guido Rosato
Alle 7,15 tutte le mattine su Radio 3 va in onda da anni la trasmissione Prima Pagina (*), durante la quale giornalisti di moltissime testate giornalistiche, sia cartacee che online, si alternano settimanalmente nella lettura dei quotidiani. Attraverso la scelta di dare maggiore o minore priorità alle diverse notizie, o alle diverse testate giornalistiche, ciascuno esprime una sua sensibilità culturale, politica, personale: l’ascoltatore si può sentire più o meno in sintonia col conduttore; la bellezza di Prima Pagina sta appunto in questa diversità di voci, legate però dal tratto comune della professionalità e della correttezza.
Ma anche a Prima Pagina capita l’inciampo, e così è stato con Giorgio Dell’Arti, editorialista di Vanity Fair, che per tutta la scorsa settimana ha gestito il colloquio con gli ascoltatori con uno stile, a nostro giudizio, irritante e manipolatorio, che sotto l’apparenza di un democratico confronto alla pari, limitava e distorceva le possibilità di espressione di chi telefonava interrompendolo continuamente. E se la conduttrice di questa settimana, Antonella Rampino, corrispondente diplomatico per La Stampa, ha precisato che nel colloquio con gli ascoltatori lei non avrebbe seguito lo stile di chi l’aveva preceduta, vuol dire che non siamo i soli ad aver avvertito un disagio.
La conduzione di Giorgio Dell’Arti ci è parsa opinabile anche sotto il profilo delle priorità assegnate alle notizie. Un esempio? Domenica 23 ottobre il giornalista ha aperto la trasmissione sulla supposta responsabilità della madre nell’annegamento del bimbo di Grosseto, e ci si è soffermato, con spiacevole insistenza e ripetizione dei dettagli, per più di otto minuti: un tempo incredibile nell’economia di questa trasmissione, tenendo conto, tra l’altro, del non eccessivo rilievo con cui la notizia compariva sui siti e sulle prime pagine dei principali quotidiani. Nel contempo la riunione a Bruxelles dei capi di Governo, data quasi ovunque con grande rilievo, si è meritata solo tre minuti.
(*) le puntate di Prima Pagina sono scaricabili all’indirizzo http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-546fce50-63a7-4a3a-a677-c01b234511bd-podcast.html
(Ivo Ruello)

OLI 317: REGIONE - Lettera aperta al Presidente Burlando

Disegno di Guido Rosato
Caro Presidente,si apprende dal Corriere della Sera del 24 ottobre che terreni e spiaggia del Guvano, fra Vernazza e Corniglia sono messe in vendita dalle Ferrovie: prezzo base dell’asta, 380 mila euro per 143mila metri quadrati.
L’Italia è sul baratro, i giovani non hanno lavoro né futuro ma perché togliere loro anche un pezzo del nostro patrimonio di Bellezza? Ha mai fatto un giro sui trenini che vanno per le cinque Terre? E’ un incanto di lingue, una piacevole babele perché non solo di turisti si tratta, ma di “giovani viaggiatori” che da tutto il mondo spesso fanno tappa in Liguria solo per visitare un patrimonio dell’Unesco. E’ ormai un tam tam che corre sulla rete: quanti amici dei miei figli, compagni di studio all’estero, sono venuti a trovarci per visitare le Cinque Terre.
La Regione ha mille problemi di Bilancio, sta pensando al diritto alla salute, allo studio, ai servizi sociali. Ma non crede che anche il nostro paesaggio sia un diritto?
Mi piacerebbe avere una risposta, e magari lanciare una colletta.
(Bianca Vergati)

OLI 317: CITTA' - La palude è stata davvero sconfitta?

Circa un anno fa (Oli 276 del 2 novembre 2010), col titolo "Nuovo ecosistema a Genova", avevamo dato conto di un annoso problema: una infiltrazione d'acqua nel muraglione che sovrasta Via Caffaro, con conseguente palude in progressivo allargamento, debitamente fotografata. Ora diamo atto di un intervento di risanamento, ma ... ma, se ben guardate, la natura con ostinazione sta riprendendo i suoi diritti.

Qualche dettaglio nel (recente) restauro deve essere sfuggito: i naturalisti possono sperare nella rinascita - a breve - della interessante "zona umida".
(Paola Pierantoni)

OLI 317: CITTA' : Storia di ordinaria manutenzione

Asfalto, marciapiedi, aiuole, tubazioni, la città è un cantiere ormai da tempo, quanto efficace si vedrà, innegabile però che un po' di buche siano sparite per la sicurezza di pedoni e motorini.
Forse non tutti sanno che la manutenzione dello spazio pubblico è probabilmente l'unica vera competenza affidata ai Municipi, più note come Circoscrizioni, con tanto di assessori, comuni in miniatura che dovrebbero vigilare sul campo, essere il polso del territorio per il sindaco.
Spetta al parlamentino dei rappresentanti di quartiere decidere se asfaltare un tratto di strada, con fondi ed esecuzione del Comune.
Distrattamente i cittadini leggono i manifesti del Municipio, appiccicati qua e là con su scritto in caso di neve, inizio corsi di cucina e cucito, sfilata per Sant'Antonio, avviso agli elettori. Se però alla mattina si esce di casa e quando si torna non si riesce a fare il solito percorso, si brontola un pochino, ma in fondo si pensa che stia facendo qualcosa di buono, meno male, anche le buche stressano.
Diverso è se le cose non tornano più come prima e in via definitiva.
E' quello che si stanno dicendo gli abitanti di via S. Luca d'Albaro, via Siena, viale Arezzo, con decine di palazzi: infatti sulla stradina di un centinaio di metri che portava a queste vie qualcuno ha piazzato un mese fa una sbarra per interdire il passaggio.
La stradina in questione è all'inizio di via Orsini e conduce in via Puggia (quella delle famose palazzine finite al Tar) e da qui con un percorso a senso unico si arriva alle vie sopraddette, uscendone da un’altra creuza ancora. Per tornare a casa ora si arriva in cima a via Orsini, un'altra rampa e il doppio di creuza di via Puggia: niente di grave, pur se il massimo non è, alti muraglioni, spigoli aguzzi e di sera i pedoni stretti alle pareti.
Si potrebbe con ragione obiettare "no" alle creuze carrabili, no alle automobili di oggi, troppe e troppo larghe, che non si doveva costruire così tanto, ma ora quegli edifici ci sono e la gente ci abita. Questione risibile si dirà e i problemi di oggi son ben altri.
Ma se è vero, come si mormora, che il comune non ha voluto asfaltare la stradina rispondendo ai residenti che risultava privata, tant’è che per ripicca se n’è sbarrato il passaggio, un problemino si pone.
Più che legittima l'azione di chi risiede nella stradina, ci si sarà stufati del traffico, ma ci si è passati sempre, ormai è di pubblica utilità, si obietta. Ci si chiede comunque se l’assessore del municipio del Medio Levante avrà fatto un sopralluogo nelle vie da asfaltare. Forse gli elettori dovrebbero rivolgersi all’assessore per la manutenzione del comune di Genova, ex presidente del municipio di cui sopra.
In consiglio comunale intanto si sta proponendo di diminuire i componenti del municipio, anche se poi sono praticamente volontari, ricompensati da un gettone di presenza se va bene, mentre spesso per il territorio sono preziosi. Al presidente invece uno stipendio da dirigente pubblico.
(Bianca Vergati)

OLI 317: PAROLE DEGLI OCCHI – El Señor De Los Milagros

Foto di Giorgio Bergami ©

Domenica scorsa si è nuovamente snodata per le vie del centro l’annuale processione del Señor De Los Milagros, il venerato patrono dei peruviani residenti ed emigrati, che vi hanno partecipato numerosi.
Pure a Genova nuovi riti e devozioni si affiancano a quelli già praticati da tempo e l’identità locale si arricchisce di variegati apporti dal resto del mondo, anche per quanto riguarda usanze e credenze religiose come ad esempio il Ramadan islamico e il Signore dei Miracoli dei cattolici peruviani.