domenica 1 settembre 2013

LE CARTOLINE DI OLI: SOMMARIO ESTATE 2013

Oli è ancora in vacanza, ma in questi due mesi sono state postate cartoline con i temi a noi cari, immigrazione, ambiente, politica, lavoro. Di seguito l'indice dei pezzi:

L'isola di Gorée (Moustapha Niang)
Quando l'immigrazione diventa mortale (Moustapha Niang)
Marinella di Nervi, concessione per pochi intimi? (Bianca Vergati)
Croazia, mare ecocompatibile (Bianca Vergati)
Festa Democratica - Dammi Letta (Giovanna Profumo)
Arezzo, in arte donne (Angela Brancati)
Partecipate - assemblea contro le privatizzazioni (vari comitati cittadini)

LE CARTOLINE DI OLI - L'isola di Gorée

Disegno di Guido Rosato
L’isola di Gorée è annoverata tra i siti turistici più famosi al mondo per la sua storia. All'epoca della schiavitù, la maggior parte degli schiavi catturati nella sub regione di Mali, Gambia, Benin, Burkina ecc… passavano attraverso Gorée per essere “esportati” verso gli Stati Uniti, nei campi di canna da zucchero.
Si parla di più di un milione di schiavi e per questa ragione la maggior parte dei presidenti africani, europei e statunitensi hanno visitato l’isola.
Il sindaco Joseph Ndong è l'attuale presidente della federazione calcio senegalese ed è originario di questa località. Il primo deputato nero nel parlamento francese, Blaise Diagne, era anche lui nativo di Gorée.
Monumento alla liberazione dalla schiavitù, Gorée
Foto da internet
Situata a qualche chilometro dalla capitale senegalese, Gorée prima dell’indipendenza faceva parte di quattro dipartimenti del Senegal, successivamente di Dakar, Saint Louis e Rufisque. Le persone la abitavano erano considerate come cittadini francesi, ma – nonostante la  situazione turistica – Gorée ha sempre avuto problemi di infrastrutture.
A nord dell'isola, di fronte a Dakar, si trova un grande museo storico che è stato costruito dai francesi tra il 1852 e il 1856 ed ha preso nome dal vice Ammiraglio Jean II D’Estrée, che sottrasse l'isola agli olandesi nel 1667.
Nel 1977 il Senegal ne intraprese un impegnativo restauro, diretto dal belga Guy Thilmans. Dopo dodici anni, il nuovo museo fu inaugurato il 3 marzo 1989.
Chiedo ai nostri amici turisti che vogliono visitare il Senegal di dare un’occhiata a Gorée, per vedere come i nostri antenati schiavi furono trattati in quel luogo.
(Moustapha Niang)

LE CARTOLINE DI OLI - Quando l'immigrazione diventa mortale

Disegno di Guido Rosato
Tutta la comunità senegalese è in collera dopo la morte del giovane Mame Mor Diop, 25 anni.
Il 19 luglio, a Ventimiglia, mentre scappava dalla polizia, è caduto in acqua, secondo le informazioni raccolte da un connazionale senegalese. Il giovane Mame Mor è morto nel fiore degli anni lasciando la famiglia a cui lui provvedeva.
Quel che è accaduto è una vergogna e dimostra ancora una volta l’incapacità dei nostri governanti a trattenere la gioventù africana in Africa.
I giovani connazionali di Mame Mor sono uccisi o torturati ogni giorno e rischiano la loro vita in Europa per aiutare i loro genitori, mentre i nostri leader africani non cercano una soluzione per fermare l'emigrazione.
Manifestazione di protesta a Ventimiglia
Foto da internet
I soldi che i giovani africani spendono per venire in Europa potrebbero essere un punto di partenza per un lavoro in Africa: il Dio che è in Africa è lo stesso che è in Europa, l’Europa non fa la fortuna, è come qualsiasi paese del mondo.
Amici, l’Italia non può più contenere i suoi immigrati: sono milioni gli africani.
Non è facile a dirsi, ma la realtà è che tocca a noi africani educare i giovani e far capire loro che soltanto il lavoro paga, permette di credere in se stessi e di rimanere nel proprio paese.
Ma le autorità italiane, dal canto loro, devono essere consapevoli che l'immigrato è un essere umano come tutti gli altri e non una bestia selvaggia da cacciare e uccidere: se lascia il suo paese, è per cercare una vita migliore.
(Moustapha Niang)

LE CARTOLINE DI OLI: Marinella di Nervi, concessione per pochi intimi?

Fulmini e acquazzoni parevano essersi portati via l’estate, spiagge quasi deserte, tutti rientrati in città, soltanto gli Uffici del Demanio del Comune di Genova quasi non hanno fatto ferie, anzi sono stati e sono tuttora a disposizione per accogliere le “manifestazioni di interesse” circa la Marinella, ristorante-bar-minihotel sulla passeggiata di Nervi. L’invito è comparso sul sito il 9 agosto 2013 con scadenza a trenta giorni ed è per concorrere all’acquisizione della concessione demaniale dello storico locale, che il vecchio gestore ha perduto per non aver pagato i canoni, ritenuti troppo onerosi. Dopo annose cause ed l'inevitabile fallimento, il Comune si è ripreso la concessione, Sorpresa però: pare che il curatore fallimentare dell'azienda abbia già fatto più o meno una “garetta” e sia ad un passo dal cedere intanto la licenza commerciale. Dunque il Comune mette in palio una concessione demaniale su una struttura per ristorazione e simili, la cui licenza commerciale potrebbe essere già in mano ad un terzo, che magari concorrerà ad ottenere quella demaniale, ma non è detto. Potrebbe verificarsi che chi compra la licenza non ottenga la concessione, ma si dubita, o viceversa, aprendo così a trattative parallele di licenze e concessioni, da cui soprattutto il privato e non  l'amministrazione trarrebbe vantaggio.
Potrebbe anche succedere come lo scorso anno quando, sempre a Ferragosto, si sono aperte le iscrizioni alle manifestazioni d’interesse per i bagni Maria nei pressi del Gaslini: il concessionario ne aveva restituito la concessione perché voleva garanzie di durata del contratto per investire, richiesta legittima peraltro. Di fatto, a fronte di neppure una decina di concorrenti, inaspettati oltretutto, visti i tempi ristretti e il periodo, la concessione è comunque ritornata al vecchio proprietario, che ha vinto la gara ed ottenuto i tempi di durata che voleva, almeno ventennali e rinnovabili.
Ma non era tutto fermo per la Bolkestein? Tutto legittimo, secondo la legge.
Nei criteri per partecipare non risulta traccia di incentivazione ad “imprese giovanili” , le norme comunitarie prevedono garanzia di accesso per tutti e il Comune è tenuto giustamente a fare gli interessi dello Stato, così da incamerare sontuosi canoni, due euro al metro quadrato di spiaggia. Mentre i giovani, per riuscire ad entrare nel circuito delle imprese balneari devono adattarsi alla “sub-concessione”, a subentrare nella gestione dell’azienda che il titolare può tranquillamente cedere, secondo il Codice della Navigazione, un insieme di disposizioni a dir poco feudali, che prevedono pure l’ereditarietà della concessione di un bene demaniale, un bene di tutti i cittadini.
E per acquisire si devono scucire fior di quattrini.
Ad esempio,  in Corso Italia uno stabilimento balneare, che circa un mese fa ha perso al primo grado di giudizio il ricorso contro i canoni e non ne sta pagando “l’aggiornamento”, pare abbia trattative in corso per cedere la gestione ad alcuni ragazzi per centinaia di migliaia di euro. Così a Cala dei Montani, a Quinto, dove altri giovani hanno rilevato la gestione di un chiosco-bar per migliaia di euro all’anno e per il quale anni fa , tramite l’Ufficio per l’impiego, che aveva procurato l’abboccamento, due ragazzi si erano sentiti chiedere trecentomila euro, mentre il canone demaniale previsto per il chiosco non raggiungeva i mille euro.
Quando si porrà fine al mercato milionario dell’appropriazione permanente di un bene pubblico come mare e spiagge e per di più con profitti per pochi?
(Bianca Vergati - immagine di Guido Rosato - foto da internet)

LE CARTOLINE DI OLI: Croazia, mare ecocompatibile

La costa croata è una miriade di isole, insenature e calette, ma arrivare a fare un bagno in quell’acqua meravigliosa è spesso arduo se non impossibile. Le spiagge sono rarissime e il litorale è un susseguirsi di scogli puntuti. Così ogni tanto, vicino ai centri abitati o comunque frequentati dai turisti sono state costruite alcune piattaforme in pietra e cemento, giusto la larghezza di una sdraio, a volte più ampie, per ospitare docce e buffe cabine tonde colorate ad uso comune.
Tutti vi possono accedere liberamente, prendere il sole, sostare, passeggiare in libertà, mentre alle spalle ci sono magari piste ciclabili all’ombra di pinete soprastanti.
Se a prima vista si può restare interdetti o scandalizzati per questi interventi di cementificazione, percorrendo la costa, ci si rende conto che le spiaggette artificiali sono davvero un infinitesimo a fronte delle frastagliature infinite.
 In realtà per un Paese che vive praticamente di solo turismo balneare tali interventi paiono tutto sommato rispettosi , certamente più di quanto si vede sui litorali italiani, assediati da case, stabilimenti balneari, chioschi pièd dans l’eau: là tamerici profumate lambiscono le passerelle artificiali e tanti sono i bagnanti che godono della loro ombra, qui in Italia paesaggi con spiagge (e in primis libere) a ridosso di boschi lussureggianti sono ormai davvero una rarità, se non ricordi sbiaditi.
(Bianca Vergati)

CARTOLINE DI OLI: Festa Democratica - Dammi Letta

L’ultimo avamposto del passato resiste deserto sotto il ponte della sopraelevata: è il chiosco del quotidiano l’Unità.
L’evoluzione della Festa, negli anni, ha registrato continue svolte a destra, partendo dal nome - Unità appunto, mal tollerato dagli ex democristiani, ma rivendicato oggi come baluardo di larghe pacificazioni - per affondare sui contenuti, sino a quello che viene dato oggi a simpatizzanti ed elettori del Pd, un partito che è tutto e il contrario di tutto, dove tutto può accadere ma che ha chiuso definitivamente con la propria componente di sinistra.
A testimoniare i diritti, per salvare il salvabile, il ministro Cécile Kienge, la faccia migliore e più autentica di questa festa di governo, alla quale bisognerà prima o poi offrire fatti concreti con leggi vere, votate, applicabili, per essere credibili.
Il resto lo difende Enrico Letta, alla Festa Democratica Nazionale il 30 agosto a Genova, davanti ad una numerosa platea di anziani militanti, entusiasti e tolleranti con i dirigenti del Pd solo come i pazienti genitori sanno esserlo con i figli.
 Di riforma costituzionale e modifica di Camera e Senato parla il nipote di Gianni Letta che prospetta un’unica Camera che faccia le leggi e che dia la fiducia, con la metà del numero di parlamentari di oggi, un Senato composto esclusivamente da rappresentanti dei sindaci e delle regioni, non persone nuovamente elette, ma come Marco Doria o Claudio Burlando… persone, dice il primo ministro, che controllino dal punto “di vista del federalismo” che cosa fanno parlamento e governo. Il tutto annaffiato da
una solida legge elettorale, affinché accada come in Francia e Spagna che quando si vota poi si governa, per quattro o cinque anni. L’estero, è evidente, non viene citato per altre cose – conflitto di interessi, leggi ad personam, sentenze della magistratura – altrimenti le larghe intese si stringerebbero attorno al collo del primo ministro che ancora non sa e non può sapere che fine farà il suo governo. Il resto è un inno alla moderazione, al sacrificio e alla pacatezza in una situazione straordinaria di larghe intese che Letta dice di guidare nell'ottica di un progetto paese che vedrà in futuro la vittoria dell'area riformista.
Alla Festa di Genova va in onda la difesa d'ufficio di riforma dell'Imu e di Service Tax in nome dell'equità e della progressività, in nome del federalismo - ma non era caro alla Lega? - e dell'autonomia dei Comuni sulla base del principio vedo, pago, voto elemento essenziale del rapporto tra cittadino e sindaco, attraverso il quale il governo si deresponsabilizza totalmente, accollando sadicamente sulle spalle dei sindaci italiani tutte le responsibilità di scelte fiscali indispensabili per far funzionare le città.
Sarà la componente cattolica del primo ministro ad averlo condotto in un sentiero degno di Ponzio Pilato?
L’Europa si affaccia alla festa nazionale del Pd con la presenza dei segretari del Partito Socialista Francese Désir e del Partito Socialista Operaio Spagnolo Rubalcaba. Ma si affaccia soltanto, per rimanere incomprensibile a molti militanti, perché nessuno, alla festa nazionale del Pd, traduce i loro lunghi discorsi.
C’è chi tra gli interventi dei due segretari stranieri coglie un “compagno Letta” e scoppia in una risata.
Letta comunista?
A sinistra si è liberata una prateria.
( Giovanna Profumo - foto dell'autrice)

CARTOLINE DI OLI: Arezzo, in arte donne

23 agosto 2013: Una giornata ad Arezzo: oltre al tuffo nel passato, alle emozioni che questa città trasmette, così come le ha provate Roberto Benigni per averla scelta come ambientazione per il film La vita è bella, con gioia e con sorpresa i miei occhi non smettono di ammirare delle opere di arte contemporanea che si aprono davanti a vie, piazze e logge, siti storici che ho immortalato con la mia macchina fotografica. Si tratta dell'edizione 2013 di “Icastica Art Events”, cioè arte del rappresentare la realtà, quest'anno protagonista l'arte al femminile (www.icastica.it ),
manifestazione dell'espressività visiva attuale in oltre 20 luoghi tra siti storici per un percorso di oltre 4 Km. Il premio Icastica è la “Chimera”, simbolo della città di Arezzo ed è stato assegnata come Premio della Giuria a Kaarina Kaikkonnen, Finlandia: nelle sue opere gli oggetti si animano e ci parlano di storie, di persone, di lei; evocano fragilità, ma anche speranza e rigenerazione “Andare e venire”

(Angela Brancati - immagini dell'autrice)

LE CARTOLINE DI OLI: Partecipate - assemblea contro le privatizzazioni

PRIVATIZZAZIONE DEI BENI COMUNI

In attesa della discussione in Consiglio Comunale  del 10 settembre 2013
........
Comitato genovese acqua bene comune, Comitato genovese gestione corretta rifiuti,  Comitato genovese No debito, Attac Genova, Comitato genovese per una nuova finanza pubblica e sociale, Movimento No Tav Terzo Valico Valpolcevera e Valverde, Amici del Parco di Villa Rosazza,  Medici per l'Ambiente, Voce di S. Teodoro, Coordinamento Comitati no gronda,  Confederazione Unitaria di Base, Confederazione Cobas, Medicina Democratica...

INVITANO 

CITTADINI, COMITATI, ASSOCIAZIONI, SINDACATI, 
LAVORATORI DI AMIU, AMT, ASTER, FARMACIE COMUNALI, BAGNI 
E I GRUPPI CONSILIARI DEL COMUNE DI GENOVA

all'ASSEMBLEA Pubblica 
di
MARTEDI' 3 SETTEMBRE, H. 17.30 
 presso CIRCOLO CAP,  via ALBERTAZZI 9r (davanti caserma VV.FF.)