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venerdì 16 maggio 2014

OLI 406: PARCHI di NERVI - Questione di cultura

Alla voce Musei di Genova, Musei di Nervi, Galleria d’Arte Moderna, GAM, si legge: “Varcato l’ingresso principale del parco all’inizio della via Capolungo, un arcone sormontato da alcune sculture del secondo Settecento, a sinistra si trova l’antica cappella gentilizia, che ancora conserva all’interno una decorazione a stucchi monocromi settecenteschi con l’arma della famiglia Serra, riprodotta, tra gli artigli di un grifo, anche sulla cancellata di cinta del parco. Di particolare qualità il pavimento in ardesia e marmo dall’articolato disegno risalente al XVIII secolo; alla stessa epoca sono da riferirsi la balaustra e l’altare in marmi policromi. La pala raffigurante la Madonna col Bambino e, da destra, Sant’Orsola, San Sebastiano, San Giovanni Battista e un quarto santo non identificabile, è stata restaurata nel 2004, è di ambito genovese del XVIII secolo e ascrivibile al XVIII secolo…”
La cappella gentilizia è stata restaurata contemporaneamente alla GAM, ha un portone in legno ed una porta in vetro: ogni giorno dovrebbe essere aperta la porta in legno per rendere visibile l’altare, la pala. E’ chiusa da anni ed adibita a magazzino e la direttrice del Gam si giustifica dicendo che “la galleria non ha ripostigli...”
Le foto mostrano come viene tenuta e l’ingresso inaccessibile ostruito dalle auto.
La Gam è all'interno dei parchi di Nervi ed in questi giorni si chiede parere ai Municipi sul nuovo
Regolamento dei Parchi Storici, che a Genova sono una dozzina, da Villa Pallavicini a Pegli, da Villa Gambaro in Albaro, ai Parchi di Nervi appunto.Si chiede un parere sulla circolazione delle biciclette, che si propone non più soltanto under 12, magari ci si potevano aggiungere mamma e papà soltanto, così avremo biciclettai che scorrazzeranno sui vialetti con buona pace di passeggini, anziani e bambini, insieme al trenino elettrico, un'ideona dei commercianti, come a Gardaland; si permetterà la circolazione di veicoli in deroga per tutto l'anno e non ci si riferisce ai veicoli di manutenzione o di servizio ai parchi, ma ad altri, previo parere, ecc.  Per fortuna tanti paletti ma intanto, come si vede dalle foto, le auto sono posteggiate davanti alla cappella gentilizia.
Si sono finalmente introdotte sanzioni, che chissà mai se qualcuno applicherà, la polizia municipale è a ranghi ridotti e ha da fare altrove, mentre ancora non è prevista alcuna cauzione per chi vuole la location- parchi:  cinquanta euro per il rilascio dell'autorizzazione e per i danni eventuali, speriamo siano educati.
Per i cani invece ci si affida al buon cuore dei padroni.
Vivere e far vivere i parchi è giusto, sono un bene di tutti, ma con il doveroso rispetto appunto verso un bene comune da lasciare ai nipoti e ai nipoti dei nipoti.
(Bianca Vergati - foto di Betty Taglioretti)

domenica 23 febbraio 2014

OLI 400: COMUNE - Un 54 che da i numeri!

Il cartello delle "Profonde sintonie" tra Pd e Pdl distribuito
dal M5S in Consiglio comunale a Genova.
L'articolo 54 del regolamento del Consiglio comunale di Genova determina le modalità con le quali possono essere presentate interrogazioni a risposta immediata alla Giunta, con passaggio nella prima ora che precede la seduta del Consiglio, ogni martedi pomeriggio.
Si tratta di un momento importante per molti gruppi, soprattutto per quelli che cercano la visibilità sui giornali, in quanto di solito le domande riguardano il territorio, dove i politici si coltivano la base di consenso per essere eventualmente rieletti la volta successiva. Qualche consigliere ne fa un uso fin troppo copioso, presentandone anche più di cento per ogni seduta. Dei quali forse ne sarà scelto uno, dal Presidente, che in questo contesto fa un po' da "chef aprés dieu", avendo il diritto di estrazione a propria indiscussa preferenza. Cercando, si dice, di mediare in modo che ogni gruppo possa trovare il suo momento di gloria in Consiglio; si dice, "più o meno suppergiù" (cit. Vasco Rossi).
Durante il lungo percorso di revisione del regolamento, durato un anno e mezzo, il "54" ha trovato un humus di discussione molto fecondo, e ne sono stati proposti diversi anche molto differenti. Alla fine si era optato, a maggioranza, per un sistema che levasse al Presidente la scelta, creando una lista di arrivo che avrebbe dato la sequenza di presentazione in Consiglio. In pratica, ci si sarebbe auto limitati ad un solo 54 per consigliere per settimana, e l'ordine di arrivo avrebbe determinato l'ordine di discussione di tutti quelli presentati, con eventuale rimando alla volta successiva nel caso l'ora prima del Consiglio non fosse stata sufficiente ad esaurirli.
Sulla proposta scelta in commissione, in Consiglio, il terzo di fila sul regolamento, cade però la scure del Pd, nella persona del capogruppo Farello, in un qualche modo d'accordo con il Pdl, quasi a suggello delle profonde sintonie romane. Farello in verità in un anno e mezzo si era fatto vedere poco in commissione, anche se ovviamente dal punto di vista regolamentare nulla si può obiettare sulla scelta di rimettere tutto in gioco. Questo scatena anche un po' di proteste della minoranza, Pdl escluso come detto.
Così in Consiglio comunale arrivano altre proposte, come quella di far di nuovo scegliere tutto al Presidente, limitando prima ad una sola presentazione di 54 per consigliere, poi cambiando per metterlo a un numero per consigliere che corrisponde al numero dei consiglieri in aula (40) ma con una scelta di massimo 40 domande, poi cambiando ancora ripescando un'idea cinquestelle di un 54 anche a risposta scritta. Insomma, un pastrocchio ridicolo che blocca per la terza volta il Consiglio comunale, al punto che alcuni consiglieri cominciano ad innervosirsi per lo spettacolo indecoroso che viene mostrato ai cittadini. Settanta mila euro di commissioni in un anno e mezzo di lavoro per arrivare ad una cosa condivisa che in consiglio viene smontata dal Pd e dal Pdl.
Alla fine, per terminarla lì, si decide in conferenza capigruppo che si faranno degli incontri tra i gruppi prima del prossimo consiglio in modo da arrivare con una soluzione nuovamente condivisa, terminare le votazioni e cominciare a litigare sulle cose più urgenti: ad esempio il nuovo Puc.
(Stefano De Pietro)