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martedì 25 marzo 2014

OLI 402: STORIA - Né partito, né marito

Ci sono libri che conducono dentro a pezzi di storia della città che è come se non fossero stati mai perché rimasti, fino a quel momento, solo nelle memorie individuali di qualche decina, o centianio, di persone, o magari congelati in qualche archivio, destinati a restare senza voce fino a che qualcuno (qualcuna, in questo caso) non ha deciso di andarseli a guardare, di pensarci su, per tradurli poi in storie raccontabili.
 Il 12 marzo, presso la Sala Clerici della Biblioteca Berio, c’è stata la presentazione di uno di questi libri: “Né partito, né marito”, di Graziella Gaballo, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla storia delle donne.
L’idea di questo libro, racconta, le era venuta due anni fa, alla presentazione del video ‘Donne in Movimento’ realizzato da Archimovi, ed aveva scoperto che a Genova c’erano degli importanti fondi documentari sui movimenti delle donne: il Fondo Archinaute, il Fondo Coordinamento Donne Flm, il Fondo “Generazioni di Donne”. Di fronte a questa ricchezza documentaria, che davvero è una specialità genovese, non aveva resistito al desiderio di trarre dei fili dalla somma un po’ anarchica di documenti nata dalla conservazione spontanea delle protagoniste di quelle vicende.
Decisione preziosa, come quella a suo tempo delle autrici di “Non è un gioco da ragazze”, mediazione necessaria a costruire la storia, senza cui tutto il lavoro di raccolta e cura condotto per anni da tante donne sarebbe inutile.
Il titolo del libro deriva da uno slogan, tracciato sul selciato di Piazza De Ferrari la notte del 7 marzo 1978, quando una cinquantina di femministe si diedero un notturno appuntamento in piazza per attaccare manifesti e scrivere frasi e slogan sui muri, a contestazione della manifestazione dell’8 marzo, ai loro occhi ormai troppo istituzionale e priva di combattività. La notte divenne drammatica: interventi della polizia, spari, arresti. Poi iniziative di solidarietà, processo, condanne.
La presentazione del libro alla Berio
Da questo spunto iniziale parte un’accuratissima, documentata, puntigliosa ricostruzione del movimento femminista a Genova, in tutte le sue molteplici articolazioni: dalla mappatura dei collettivi genovesi che si formarono nei primissimi anni ’70 (nel 1971 Genova è stata sede delle primissime esperienze femministe in Italia), alla successiva esperienza del ‘femminismo sindacale’ (i Coordinamenti Donne Flm e le 150 ore delle donne, nati nel 1976). E poi: le pratiche politiche dell’autocoscienza, la frequentazione della psicoanalisi, i temi della riflessione femminista con epicentro nella sessualità, il tragitto dall’emancipazione alla liberazione, il pensiero della differenza; le letture condivise: le riviste e i libri ‘di quegli anni’; le battaglie politiche: divorzio, aborto, violenza sessuale.
Corredato da note molto precise e accurate, da un’ottima bibliografia, da immagini bellissime, da un indice di nomi che è in sé un percorso nella storia della città, è un libro da leggere!
Il giorno della presentazione alla Berio una non giovane coetanea mi dice: “sono qui perché mi ci ha portato mia figlia” … bellissima inversione di ruolo tra generazioni che fa da specchio alle parole con cui il libro si conclude: “Tocca a noi farci radici e costruire consapevolmente una genalogia: perché non resti un vuoto storiografico, e perché la memoria storicizzata fornisca a chi è venuto dopo strumenti di conoscenza e consapevolezza”.
Potete trovare il libro presso: Assolibro di C.so Buenos Aires (Augustus); Libreria Einaudi di salita Pollaioli; Books'in di vico Fieno; Falso Demetrio di via San Bernardo; su IBS, o, infine, prendendo contatto con Archimovi.
(Paola Pierantoni - Foto Luciana Brunod)

martedì 19 giugno 2012

OLI 348: CULTURA - Berio, femminismo in biblioteca

Alla Berio, il 13 giugno, è stata presentata la nascita di una biblioteca femminista, che ha avuto origine dalla donazione dei “Libri di quegli anni” da parte del gruppo Generazioni di donne ad Archimovi. “Quegli anni” è un’espressione sinteticamente efficace per indicare gli anni dal 1975 ai primi anni ’80, periodo in cui nacque il “Coordinamento donne” nelle fabbriche e nel sindacato e maturarono le esperienze delle 150 ore. Le esperienze che seguirono fecero nascere incontri e relazioni tra donne che agirono insieme, perseguendo ideali comuni all’interno del rapporto donne-lavoro, donne-politica. A distanza di qualche decennio, i documenti prodotti sono stati recuperati e resi fruibili attraverso il recupero dell’Archivio Donne FLM, mentre il riallacciarsi di contatti ha prodotto la nascita del gruppo Generazioni di Donne: proprio in questo ambito, di riflessione e contatto tra donne di età e percorsi differenti, è maturata l’esigenza di raccogliere e rendere disponibili le letture che avevano contraddistinto, ma anche anticipato, preparato e seguito “quegli anni”; il periodo di tempo toccato dalle pubblicazioni quindi, in alcuni casi si dilata fino a toccare gli inizi del 2000, in altri affonda le radici alla metà del Novecento.
I libri donati sono circa trecento (l'elenco è disponibile sul sito di Generazioni di donne), testimonianza di percorsi collettivi ma anche individuali. I temi toccati vanno dal rapporto donna e lavoro, alle lotte nelle fabbriche e nel sindacato, alla sessualità, alla devianza, ai diari di donne, ad approfondimenti in campi specialistici, come la psicoanalisi, la storia, il diritto. Alcuni libri vengono citati più volte dalle relatrici invitate a presentare la nascita della biblioteca (Livia Botta di Generazioni di donne, Ferdinanda Vigliani di Pensiero Femminile, Paola De Ferrari di Archimovi): titoli come “L’acqua in gabbia” o “Noi e il nostro corpo” oppure “Sputare su Hegel” o autrici come Muraro e Irigaray ritornano spesso, puntellando come capisaldi la struttura della biblioteca che poi si diversifica, fino a trattare argomenti come la storia della caccia alle streghe, lo yoga o la condizione della donna nell’Islam. I libri hanno quindi lasciato scaffali e cantine per confluire alla sede di Archimovi, nella biblioteca Berio, a disposizione di chi vorrà consultarli, rileggerli o rifletterci su, ma anche per creare uno spazio di riflessione e di pensiero che prima non c’era: dal personale al politico, anche oggi, come “in quegli anni”.
(Eleana Marullo, foto di Ivo Ruello)

martedì 24 gennaio 2012

OLI 328: CULTURA - La segreteria ingannevole dell'assessore Ranieri

Si tratta solo di un dettaglio, ma anche i dettagli parlano, e rivelano le pieghe della realtà.
Dunque, la segreteria dell’assessore Ranieri riceve, con largo anticipo, l’invito a partecipare a un’iniziativa organizzata da un gruppo di cittadine. Naturalmente, a un mese di distanza, la presenza dell’assessore non può essere garantita. Si resta intesi che l’invito sarà rinnovato nella prossimità dell’avvenimento, e così avviene. “In questo momento – viene detto - non possiamo ancora assicurarvi la presenza dell’assessore, che però è perfettamente informato; in ogni caso sarà nostra cura prendere contatto con voi per informarvi tempestivamente se potrà, o meno, essere presente”.
Ringraziamenti e attesa: vana. Vince l’ala realista / pessimista del gruppo, quella che ne dava per scontata l’assenza. Il "dettaglio" che aggrava il quadro, e determina una franca irritazione, è quella mancata telefonata “di cortesia”, annunciata a vanvera, e poi non effettuata.
Si potrà pensare: magari questa iniziativa era talmente una fesseria, talmente lontana dalle competenze dell’assessorato, talmente trascurabile rispetto alle urgenze che incombono, che dimenticarsi anche di telefonare è il più veniale dei peccati veniali: quante storie!
Ma, veramente … la cosa riguardava direttamente proprio le competenze dell’Assessorato alla Cultura. L’iniziativa (cena, spettacolo, discussione sullo stato degli archivi dei movimenti) aveva infatti lo scopo di raccogliere risorse finalizzate alla conservazione e consultabilità di un fondo archivistico, l'archivio del “Coordinamento Donne FLM” che raccoglie i documenti prodotti dalle donne delle fabbriche genovesi tra il 1973 e i primi anni '80.
Il fondo, che ha recentemente ricevuto il riconoscimento “di interesse storico particolarmente importante” da parte del Ministero dei Beni Culturali, ed ha già fornito la base documentaria per numerose ricerche e pubblicazioni, è conservato presso il Centro Ligure di Storia Sociale, insieme ad altri fondi di grandissima importanza per la storia della città.
Il punto critico è che da circa due anni l’Associazione “Centro Ligure di Storia Sociale” - venuto a mancare il sostegno di alcuni sponsor, e dovendo comunque corrispondere al Comune un affitto per i locali in cui sono conservati gli archivi - versa in una grave situazione debitoria, tanto da paralizzare di fatto qualunque attività che possa garantire l’adeguata conservazione, valorizzazione, e agevole consultazione del materiale archivistico.
La questione del destino di questo prezioso patrimonio è da tempo alla attenzione della Amministrazione comunale, ma stenta a trovare uno sbocco. Una situazione di stallo inquietante, a cui le donne protagoniste o eredi della stagione dei Coordinamenti Donne nelle fabbriche hanno reagito inventandosi l’iniziativa di cui sopra.
Si dirà: ma chissà chi ci sarà andato! Una serata su un fondo archivistico! Barba colossale …
E invece no, grande successo, sala piena, serata bellissima! Gli archivi, a saperli far vivere, possono appassionare. Sono uno dei tanti aspetti della cultura che circola segretamente nelle vene della città, sostenuta da passioni e competenze che meriterebbero maggiore attenzione.

A proposito di storia, femminismo, e di archivi che vivono: ricordiamo ancora che questa settimana c’è un appuntamento da non perdere, la “prima” del film “Donne in Movimento. Il femminismo a Genova negli anni Settanta", realizzato dall’Archivio dei movimenti. Giovedì 26 gennaio, ore 18 alla Sala Sivori, ingresso libero.
Intanto guardate il trailer!
(Paola Pierantoni)

martedì 17 gennaio 2012

OLI 327: LETTERE - Sala Sivori: Il femminismo a Genova negli anni settanta


Giovedì 26 gennaio, alle ore 18 nella Sala Sivori di salita Santa Caterina 12, verrà presentato il film “Donne in movimento. Il femminismo a Genova negli anni Settanta”.
Il documentario, della durata di settanta minuti, è promosso dall’Associazione per un Archivio dei movimenti, con la regia di Gianfranco Pangrazio. Si tratta del secondo capitolo, dopo quello dedicato alle lotte di operai e studenti, di una serie intitolata “Genova, autobiografia del ’68”.
Il femminismo italiano degli anni Settanta è stato un grande movimento politico. Ha sviluppato una critica complessa e radicale che, a partire dalla condizione delle donne, ha investito tutta la società e la politica.
Il video propone un percorso nel femminismo genovese: alcune delle protagoniste raccontano, con testimonianze individuali e di gruppo, idee, scoperte, conflitti, conquiste, discontinuità e legami con il passato e con il presente.
Attraverso le voci e i volti delle donne intervistate emergono alcuni dei temi e dei momenti salienti. La nascita del primo gruppo di “autocoscienza”, l’irrompere del pensiero femminista nelle formazioni della Sinistra extraparlamentare e nel sindacato, dove alcune donne dell’FLM iniziano a promuovere un approccio di genere alle questioni del lavoro. Il video lancia anche un veloce sguardo sul presente, con le voci di altre donne delle generazioni più giovani.
L’attrice Mimma Pieri trasforma in voce narrante le riflessioni della giovane studiosa Anna Frisone, le cui ricerche storiche sono la trama della sceneggiatura che viene rielaborata nel lavoro del collettivo di redazione, con il regista Gianfranco Pangrazio, Francesca Dagnino e Paola De Ferrari in un confronto tra generi e generazioni. Supportano il racconto le immagini e i documenti dell’epoca, molti dei quali sono conservati nell’Archivio dei movimenti. La produzioe di video infatti è parte integrante dell’attività dell’Associazione per un Archivio dei movimenti che dalla sua nascita nel 2009 raccoglie e ordina documenti, foto, libri e fonti orali , archivio che ha sede ed è consultabile presso la Biblioteca Berio.
Il video è stato realizzato con il contributo della Mediateca Regionale Ligure e con il patrocinio della Provincia di Genova
(Paola De Ferrari)
Info: www.archiviomovimenti.org
archiviomovimenti@archiviomovimenti.org