martedì 13 settembre 2011

OLI 311: ACQUA PUBBLICA - Festival dell'acqua

Genova - Come nient'anfusse, si direbbe in un qualche dialetto d'oltre appennino: è il termine per descrivere il comportamento del Partito Democratico, del Comune di Genova e di quanti orbitano intorno alla questione acqua pubblica nell'Italia del dopo referendum. Gli italiani sono stati molto chiari, hanno urlato un secco no! alla privatizzazione delle risorse idriche, ma a Genova spunta il Festival dell'acqua, costruito da Federutility (ossia da coloro che hanno in mano l'acqua privata italiana) con tanto di patrocinio del Comune di Genova,  che ha voluto appiccicare la sua presenza al manifesto e alla manifestazione.
E' ancora vivo il ricordo della protesta dei comitati per l'acqua pubblica di luglio 2011 al Consiglio comunale di Genova: l'unico gruppo consiliare che non era intervenuto alla riunione con i capigruppo era stato proprio quello del Pd, mentre tutti gli altri rappresentanti erano presenti a redigere un documento di richiesta al Sindaco di ritiro del patrocinio, considerato in contrasto con quanto sostenuto ai referendum dal suo partito. Una noncuranza istituzionale, uno schiaffo al risultato referendario, il Pd genovese si rivela con due facce, come il dio Giano dal quale alcuni storici fanno derivare il nome della nostra città. Ci ricordiamo sicuramente della "strana" campagna a favore del bronzino che Coop fece non più tardi di un anno fa: un'azienda commerciale che pubblicizza un antagonista, suonava proprio strano.
In tutta questa faccenda, man mano che Internet apre le porte della verità, s'intravede solo il prossimo travolgente tracollo della politica truffaldina in Italia, che oltre ad una destra ormai consumata dai bungabunga giornalistici delle proprie vicende, vede anche un Pd che perde voti (indagine Demos), un sindaco uscente che s'aggrappa agli asfalti per ricordare che esiste, nessuna prospettiva nelle nuove leve, saldamente ancorate ad un segretario che viene a Genova alla festa del suo partito a parlare di massimi sistemi, senza far alcun riferimento alla politica locale, se non "gasarsi" di aver fatto comprare degli aerei Piaggio ai militari per salvare l'azienda dal tracollo finanziario (Secolo XIX online).
A conclusione, questa bella intervista a Pino Cosentino, animatore maximo della battaglia refendaria a Genova, durante la protesta di domenica 4 settembre 2011 in Piazza Matteotti, che stigmatizza sui distributori d'acqua che il Comune di Genova sta installando per strada. Una serie di considerazioni più che ragionevoli, che spaziano dalla valutazione politica a quella tecnica.


Non è più nemmeno la solita politica quella dell'attuale amministrazione comunale, sono le ultime battute di coda di un sistema che non regge più.
(Stefano De Pietro)

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