martedì 28 settembre 2010

OLI 271: AMBIENTE - Diritti dell’uomo a dimensione balneare

“Gli ombrelloni sulla spiaggia sono a disposizione gratuitamente”: della scelta del Comune di Raches sull’isola di Ikaria (Grecia) avevamo già parlato lo scorso anno (vedi Oli 235).
Quest’anno l’ombrellone gratuito c’era ancora e torniamo a parlarne perché il fatto è stupefacente e commovente per noi visitatori italiani, abituati alle aree confinate delle nostre spiagge “libere”, alle controversie sulla definizione di battigia e sul diritto a metterci l’asciugamano o solo a passarci, alle vicende dei bagnanti che si fanno accompagnare dai carabinieri per accedere al mare, alla tassa di ingresso che ci tocca pagare per entrare in una spiaggia se non vogliamo innescare un conflitto coi gestori .
Il cartello che accompagna l’avviso del comune ikariota recita: “Non è permessa a terzi alcuna iniziativa economica all’interno dei confini delle spiagge che devono essere interamente libere a disposizione di qualunque persona, che sia o meno nostro cittadino”, e preannuncia provvedimenti di esproprio per gli eventuali contravventori. Una specie di dichiarazione dei diritti dell’uomo a dimensione balneare.
La cosa interessante è il cambiamento radicale che un provvedimento come questo determina nel paesaggio e nella qualità dello stare al mare: nessuna recinzione, l’arenile lasciato libero anziché essere colonizzato da file di sdraio ben stipate per il maggior guadagno, assenza di musiche ossessive, la spiaggia restituita alla sua identità: è quella spiaggia, su quel mare, con quel paesaggio che nessuna sovrastruttura ti impedisce di contemplare, con quei suoni che nessuna musica ti impedisce di sentire, per cui ti dici che valeva la pena fare tanti chilometri per andare proprio lì. Altrimenti …
La decisione dell’ombrellone gratuito per l’amministrazione comunale di Raxes, comunque, è stata tutt’altro che pacifica ed è a rischio. Gli interessi premono. Le elezioni comunali sono alle porte e su questo ci sarà battaglia.
Chissà come andrà a finire. Certo che un po’ servirebbe anche a noi, pur così lontani, che vincesse il partito della spiaggia libera e gratuita. Abbiamo fame di buoni esempi, anche a distanza. 
(Paola Pierantoni)

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