giovedì 24 ottobre 2013

OLI 387: INFORMAZIONE - Fukushima è sparita dai giornali

Non si riesce a capire il motivo per il quale il problema mondiale della centrale di Fukushima, colpita nel 2011 dallo tsunami che l'ha resa un problema da risolvere *per la sopravvivenza della vita sulla terra*, trovi così poca attenzione sui media nazionali.
Da quando due anni fa la notizia tenne il mondo col fiato sospeso per alcune settimane, oggi se ci si limitasse a leggere le poche notizie diffuse da giornalie televisioni su questo argomento, si verrebbe portati a pensare che tutto sia ormai sotto controllo e che i potentissimi mezzi tecnici e cerebrali messi a disposizione dalla Tepco, società privata che ha in gestione Fukushima, abbiamo risolto ogni problema. Ma non è affatto così.
E' ormai evidente che la Tepco non è in grado di mettere in sicurezza Fukushima, e forse nessuno lo è veramente, è notizia di pochi giorni fa che il premier giapponese ha ufficialmente chiesto aiuto ai paesi più tecnologicamente avanzati affinché diano un aiuto tecnico. Pareva che non si decidessero mai, ma questa resa giapponese deve aver fatto perdere alla politica oggi al potere molti punti percentuali di gradimento dai suoi elettori, e se un premier di un paese democratico arriva a tale "suicidio" elettorale evidentemente la situazione deve essere davvero grave.
Che lo sia, lo confermano alcune notizie ritrovate qua e là grazie ai motori di ricerca: uno sversamento di acqua radioattiva avvenuto perché nei serbatoi pare non siano stati installati non dico allarmi di massimo livello ma nemmeno dei semplici misuratori di livello - il che lascia di stucco per un ambito come quello nucleare - o che gli stessi serbatoi non siano stati costruiti per durare a lungo: nella fretta non ci si è posto il problema di eventuali ritardi nella procedura del loro successivo svuotamento. E' poi notizia della settimana scorsa che un tifone avrebbe colto impreparata la Tepco, la quale si era fidata delle previsioni meteo: avrebbe "perso" per una seconda volta acqua radioattiva, che finirà in mare.
Il Giappone pare aver perso lo smalto di precisione cronometrica che lo contraddistingueva: pare ormai caduta nel baratro della approssimazione, della corruzione. E potrebbe essere proprio la corruzione la causa scatenante dei problemi di Fukushima. Leggendo gli articoli, si pensa: "menomale" che in Italia il referendum sul nucleare ha dato l'esito di fermare la costruzione di centrali a fissione.
A tranquillizzare un po' ci pensa questo blog "antibufala" che riporta alcune informazioni in controtendenza: http://tagli.me/2013/09/24/tutte-le-bufale-su-fukushima-2-il-pericolo-di-catastrofe-radioattiva/
Un po' di link:
http://it.euronews.com/2013/08/28/fukushima-fuga-acqua-radioattiva-serio-incidente-di-livello-3
http://it.euronews.com/2013/10/17/giappone-tifone-provoca-perdita-radioattiva-a-fukushima/
http://it.euronews.com/2013/09/03/fukushima-governo-stanzia-47-miliardi-di-yen-per-acqua-contaminata
http://it.euronews.com/2013/08/07/disastro-di-fukushima-il-premier-abe-chiede-provvedimenti-all-esecutivo
http://www.greenstyle.it/fukushima-il-premier-abe-chiede-aiuto-al-mondo-56155.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/10/fukushima-giappone-chiede-aiuto-alla-comunita-internazionale/739956/
(Stefano De Pietro)

2 commenti:

  1. Se i reattori di Fukushima fossero stati della 4a generazione, avrebbero resistito.
    L'onda dello tsunami di 14 metri a Genova avrebbe portato le navi in Piazza Caricamento e il mare sarebbe arrivato in Piazza SanLorenzo. Dovremmo rifondare la città per questa evenienza?

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  2. Gentile anonimo (ma non fa nulla per questo), infatti gli antichi genovesi la lanterna l'avevano costruita ben in alto ed è lì da 500 anni. Stessa sorte non mi pare sia toccata alla torre dei piloti che messa lì non ha nemmeno avuto bisogno di uno tsunami. Vede, certe volte un colpo d'occhio popolare supera le migliori formule ingegneristiche. Senza contare che una nave a Caricamento non schiaccia bambini in California: non mi pare che il nucleare riesca ad avere, accidenti che sfiga, le stesse conseguenzi locali.

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