venerdì 3 maggio 2013

OLI 375: ESTERI - Voci dalla stampa internazionale

Nella giornata della libertà di stampa - 3 maggio 2013 - diamo voce ad alcune notizie che non hanno trovato sufficiente spazio nei media italiani.
 1) The New York Times, 29 aprile 2013: In Nigeria, i militari bruciano vivi i civili. 
Nell’articolo “Massacro in Nigeria suscita clamore sulle tattiche militari”, Adam Nossiter, scrive, tra l’altro, quanto segue: "La loro comunità ha pagato un prezzo molto alto: ben 200 civili, forse di più, sono stati uccisi durante la furia dei militari, secondo la testimonianza dei rifugiati, anziani operatori umanitari, i funzionari civili e le organizzazioni per i diritti umani." "Molti morti, tanti morti", ha detto Mohammed Muhammed, 40 anni, un tassista di Baga. "Persone che correvano tra le fiamme, l’ho visto. Se loro non correvano tra le fiamme, l'esercito gli sparava. "Quando le fiamme hanno avvolto le loro case, ("hanno usato petrolio", ha detto a proposito dei soldati), sono fuggiti nella boscaglia circostante. "Se vieni fuori" dalle case in fiamme "ti sparavano" ha detto. "Per favore, signore, denunciali alla corte internazionale!" ha gridato." Centinaia di abitanti sono fuggiti nella boscaglia, dove hanno vissuto per giorni in condizioni difficili, e stanno solo ora tornando di nuovo in città. "Le persone di mezza età, la gente che non poteva correre, la maggior parte di queste persone sono state bruciate", ha detto Antonio Emmanuel, un commerciante di pesce." I bambini piccoli, i loro genitori li hanno lasciati, sono stati bruciati". http://www.nytimes.com/2013/04/30/world/africa/outcry-over-military-tactics-after-massacre-in-nigeria.html?_r=1&
2) Reuters, 29 aprile 2013: I soldati israeliani continuano sgomberi e demolizioni di case dei palestinesi nei territori occupati.
Scrive Noah Browing: "I soldati israeliani hanno sgomberato diverse centinaia di beduini da un villaggio della Cisgiordania occupata, lunedì, dopo che l'esercito ha dichiarato l'area zona di esercitazione militare con munizioni vere. Gli abitanti di Wadi al-Maleh, un villaggio per lo più abitato da pastori nella zona arida confinante con la Giordania, hanno quasi tutti lasciato le loro case dopo un coprifuoco serale e si sono diretti verso i villaggi vicini, ha detto a Reuters, Aref Daraghmeh, un leader locale. Lo spostamento è coinciso con diverse demolizioni di proprietà di arabi in Cisgiordania e Gerusalemme Est, che avvengono quando gli Stati Uniti stano cercando di rilanciare la pace in stallo. Nel mese di gennaio, gli abitanti hanno ricevuto un ordine di sgombero simile e se ne sono andati senza resistenza, per poi tornare dopo 48 ore. La maggior parte dei loro 90 edifici, tra cui stalle per gli animali, sono state demolite nel 2010, hanno detto locali gruppi per i diritti". http://www.reuters.com/article/2013/04/29/us-israel-palestinians-eviction-idUSBRE93S0PQ20130429
3) www.alternet.org , 28 aprile 2013: Perché tante religioni - in particolare il cattolicesimo – esaltano il dolore?” 
Con un articolo intitolato “Il masochismo di Madre Teresa: è forse per tenere le persone passive che la religione esalta la sofferenza?”, Valerie Tarico, psicologa e scrittrice di Seattles, Washington, scrive, a proposito di Madre Teresa: "Con le sue stesse parole, la visione di Madre Teresa della sofferenza, non faceva alcuna distinzione tra sofferenze evitabili e inevitabili, e invece coltivava accettazione passiva di entrambi. Come diceva lei," C'è qualcosa di bello nel vedere i poveri accettare il loro destino, di soffrirlo come la passione di Cristo. Il mondo guadagna molto dalla loro sofferenza"". http://www.alternet.org/belief/mother-theresas-masochism-does-religion-demand-suffering-keep-people-passive?paging=off
(Saleh Zaghloul - foto da internet)

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