giovedì 14 marzo 2013

OLI 369 - TEATROGIORNALE - I confini di Schengen

Da il Sole 24Ore Schengen, perchè a Berlino non piace il via libera a rumeni e bulgari

Al confine tra la Germania e la Romania c'è un muro con un varco e una sbarra abbassata. Oltre vi è una fila che aspetta il gendarme addetto alla frontiera. Il cielo è plumbeo, non un posto dove sedersi. Dopo un paio d'ore la sbarra si alza: ogni cittadino rumeno che vuole entrare in Germania, e quindi in Europa, deve fornire generalità e documenti; infine i richiedenti visto vengono fatti accompagnare in una stanza scavata nel muro in attesa del 2014, quando Schengen verrà, forse, ratificato anche per loro.
- Nome?
Fa il gendarme alto, con i capelli biondi e i baffi.
- Samuel Rosenstock.
- In che campo agisce?
- Per carità, sono contro l'azione,
- Contro l'azione?
- Certo e per la contraddizione continua.
- Quindi afferma che è inoccupato.
- In realtà anche per l'affermazione non sono né favorevole né contrario.
- Esigo una motivazione sul perché vuole circolare liberamente in Europa.
Il signor Rosenstock si avvicina al gendarme e gli sussurra all'orecchio:
 - Non do spiegazioni perché detesto il buon senso.
Il gendarme, affatto stupito, pone qualche timbro sui fogli di Samuel Rosenstock, detto Tzara e lo fa entrare nella stanza ricavata dal muro. 
- Nome? 
Questo gendarme è pelato e con una pancia da bevitore di birra. 
- George Palade. 
- Professione? 
- Ricercatore. 
- E cosa vuole cercare qui da noi? 
- I ribosomi. 
- E che sono? Cellule criminali legate alla prostituzione? 
- Beh, hanno a che fare con le cellule ma si dedicano alla biosintesi. 
- Sintesi, in sintesi cosa sintetizza? 
- Proteine. Anche lei le utilizza sa? 
- Non dica fesserie, sono un pubblico ufficiale. 
- Nel suo citoplasma, glielo assicuro. Altrimenti morirebbe. 
- Ah… mi minaccia pure. Le faccio passare io la voglia di fare lo spiritoso. 
Il gendarme prende il signor George Palade, nobel per la medicina, per la collottola e lo lancia dentro la stanza ricavata nel muro. 
Si avvicina una donna dai capelli neri. 
- Nome? 
- Nadia Comaneci. 
- Professione? 
- Ginnasta olimpionica. 
- Non può entrare. 
- Perché? 
- Il fratello di mio cugino si è sposato con una rumena e lo sanno tutti… La donna rimane dritta davanti al gendarme. 
-Va bene, venga va, ha ancora da lavorare... 
Il Gendarme fa entrare la campionessa olimpica nella stanza ricavata nel muro guardandole vistosamente il sedere e strizzando l'occhio al collega che esce dalla stanza. E’ il primo gendarme, quello alto con i baffi, che si avvicina alla sbarra per prendere le generalità di un altro migrante. 
- Nome?
Dice il gendarme, l'uomo che ha di fronte non risponde. 
- Nome? 
L'uomo ostenta indifferenza. 
- Perché non mi vuole rispondere? 
L'uomo osserva il gendarme. 
- Perché non la conosco. 
- Ma neanche io la conosco. Come faccio a conoscerla se non mi dice come si chiama.
- E io come faccio a dirle come mi chiamo se non la conosco. E’ un buon principio non parlare con gli sconosciuti, si potrebbero fare dei brutti incontri. 
- Condivido, meglio essere prudenti. A meno che non si possano avere valide credenziali. 
L'uomo si illumina. 
- Giustissimo, ma non basta un nome. 
- Vero. Infatti chiediamo i documenti. 
- I documenti documentano quello che la persona sostiene di essere, ma se la persona è insostenibile non c'è documento che tenga e bisogna andarsene, o perlomeno appoggiarla da qualche parte. Il gendarme è preoccupato. 
- Appoggiarla dove? Il regolamento non lo prevede. 
- Non lo so, ma se non riesco a sostenerla è meglio che la appoggi da qualche parte prima che mi caschi su un piede. 
- Ha ragione, meglio essere prudenti. 
- La prudenza non è mai troppa. E se è troppa basta levarla, ma non troppo, quanto basta. 
- E poi dove la metto? 
- Non lo so, ma scusi ci conosciamo? 
- Io sono Hans Shodler e lei? 
- Eugené Ionesco. Piacere. 
- Il piacere è mio. 
- Mi scusi, glielo rendo subito, l'ho preso senza accorgermene e se permette ora me ne vado.
 Ionesco saluta alzando il capello e se ne va.
(Arianna Musso - foto da internet)

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