martedì 3 luglio 2012

OLI 350: EUROPEI - Merkel e la Grecia, esercizi di stile

Che non festeggi la Merkel! Il tifo dei greci a sostegno dell'Italia è senza discussione e senza eccezioni: la partita si colora inevitabilmente di politica e di riscatto per interposta squadra. Quello che pesa davvero e che avvelena gli animi verso la cancelliera, è l'intransigenza economica che sta chiudendo la strada alla speranza di risollevarsi, contribuendo al successo del partito nazista “Alba dorata” che ha fatto fruttare a suo vantaggio la disperazione e la paura della gente.
Ma alle cose di sostanza se ne è aggiunta una di stile: quel plateale levarsi in piedi della cancelliera, con le mani in alto, ad ogni goal tedesco contro la squadra greca non è stato digerito. Da una persona con quel potere e quella responsabilità ci si poteva aspettare una diversa misura e sensibilità, sapendo che la partita veniva giocata contro una nazione allo stremo, e che il calcio è veicolo di passioni ed emozioni popolari.
Ta NEA: "La vittoria del Sud difesa per la Grecia"
Ti citano anche la vignetta uscita su un giornale tedesco: l'arbitro lancia una moneta per decidere la metà campo in cui ciascuna squadra deve giocare, e tutti i greci ci si buttano sopra per prenderla.
Le persone con cui parliamo non negano affatto le proprie colpe e responsabilità per il disastro in cui sono precipitati, ma sentono, e non accettano, di non essere stati rispettati come popolo.
Così ad ogni goal italiano le strade di Atene hanno risuonato di grida di entusiasmo, e la nostra vittoria è stata anche la loro. Io l'ho vista con un amico che tiene un chiosco dove si vendono cocomeri: non c'era cliente che passasse che non festeggiasse il vantaggio italiano.
Il giorno dopo la metafora calcistica ha accompagnato le cronache del vertice europeo, che riportavano il successo di Monti nel porre delle condizioni alla linea di politica economica della Merkel, e i due “Mario” sono stati accomunati nel simboleggiare la possibilità di un riscatto.
(Paola Pierantoni)

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