martedì 13 dicembre 2011

OLI 324: MANOVRA - Tempi di sacrifici in Regione

Dall’alto della sua possanza l’ex preside di liceo ora rappresentante dell’Idv in Regione Liguria, ha tuonato contro gli sprechi prendendosela con i troppi e costosi sei assessori esterni. Come dargli torto se si pensa quanto incassano i suddetti, che manco sono stati eletti e che per un gioco di appoggi politici sono stati chiamati a ricoprire l’incarico: in un valzer di deleghe assessori alla sinistra, al listino, agli indipendenti via via si sono riempite caselle, lasciando a bocca asciutta chi ci ha messo a suo dire, faccia e risorse.
Ecco allora che, richiamandosi ai tagli sui costi della politica, l’ex preside e collega con una lettera a Il Secolo XIX del 6 dicembre, hanno invitato il presidente di Regione a pescare assessori tra gli eletti, ridistribuendo deleghe e diminuendo il numero. - Un bel risparmio -, scrivono - di quasi due milioni di euro -. Da applausi, bravi.
I due si sono dimenticati di evidenziare che i tagli alla regione Liguria proclamati in un battibaleno scatteranno però dalla prossima legislatura, non si può cambiare d’amblè uno statuto: dunque, voglia di assessorato o malumori di maggioranza?
Non tutti sanno che un assessore regionale prende dai 120 ai 130 mila euro “netti” all’anno di stipendio se abita più o meno vicino al capoluogo, (Il Secolo XIX, 4.12.2011) ma quelli esterni, poverelli, non ricevono neppure il vitalizio (e nemmeno subiscono trattenute), mentre un consigliere prende un paio di migliaia di euro in meno al mese e niente benefit per staff e spese varie.
D’altronde all’ex preside,considerato dai colleghi "l’assessore migliore alla cultura che si sarebbe potuto avere", sempre così preoccupato per scuola e istruzione sarà sfuggito che quest’anno riceveranno la borsa di studio soltanto 1756 studenti su 3697 che ne avevano fatto richiesta.
Escluse totalmente le matricole, si garantirà chi ha già iniziato gli studi perché come spiega l’Arssu, Agenzia regionale servizi scolastici, i fondi sono così ridotti che invece di dare poco a tutti si è deciso di dire no a chi comincia ora. I “fortunati” avranno il 50% subito e il resto a giugno, che potrebbe essere ancora decurtato, se come pare il contributo nazionale sarà tagliato di altri 250 mila euro. Gli studenti rimasti fuori con basso reddito accertato avranno agevolazioni su tasse, mensa e alloggi.
Magari non si potrà fare, però ad averlo saputo forse l’ex preside avrebbe potuto proporre di dirottare il bel risparmio degli assessori sulle borse di studio per gli studenti universitari. Ma la notizia è comparsa il 7 dicembre, il giorno dopo la pubblicazione della sua lettera, su Il Secolo XIX di Spezia e Savona: probabilmente non legge le edizioni locali.
(Bianca Vergati)

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