martedì 4 ottobre 2011

OLI 314: TRASPORTI - Sciopero per chi e contro cosa?

Disegno di Guido Rosato
Uno sciopero è un'astensione dal lavoro che dovrebbe "dare un danno" alla controparte. Il danno, nel caso di aziende manifatturiere in attivo di bilancio, si manifesta con la mancata produzione. Ma nel caso dell'azienda di trasporti pubblici Ipotetica Spa, tra l'altro in perenne deficit come Amt a Genova, che senso può avere un'astensione dal lavoro? Ragioniamo. Se ad esempio la nostra Ipotetica è un'azienda in passivo, questo significa in soldoni che gli attivi sono superati dai passivi. Tra gli attivi del servizio pubblico ci sono sicuramente i biglietti (A) e i finanziamenti (B). Tra i passivi, i costi del personale (C) e dei mezzi (D). La situazione di passività vuole che A+B sia minore di C+D. In caso di sciopero, la contabilità giornaliera di Ipotetica diviene quindi attiva: eliminando A, C e D resta B, quindi non solo si registra un risparmio sui costi, ma in più la voce B resta costante a rimpinzare le tasche dell'azienda. Si può quindi affermare che all'azienda Ipotetica Spa lo sciopero dei mezzi sia, in definitiva, conveniente. Poiché lo scopo istituzionale di una Spa non è lo stesso di una municipalizzata, la prima guarda al profitto, la seconda alla bontà del servizio, ed essendo evidente che di quest'ultimo fattore alla nostra Ipotetica non importa più molto e ormai da tempo (un po' come accade a Genova), resta da trarne la conclusione che continuare a fare uno sciopero astenendosi dal lavoro sia obsoleto e illogico. Se si volesse davvero fare leva su quanto d'interesse all'azienda, darle il "danno economico", uno sciopero dei controllori sarebbe più che sufficiente. I cittadini viaggerebbero gratis per un giorno, assaporando la felicità di un servizio pubblico come dovrebbe essere e sarà prima o poi, ossia pagato direttamente con una tassa da tutti e non solo dai pensionati che lo usano. Purtroppo occorre tenere conto della presenza di una normativa comunitaria voluta dagli stessi affaristi che si sono avventati sui servizi municipalizzati e che di fatto impedisce questa soluzione. Volendo aggiungere una nota sulla condizione drammatica dei mezzi, sarebbe apprezzato moltissimo dai cittadini anche uno sciopero bianco, dove gli autisti mettano in ginocchio per un giorno l'azienda denunciando alla motorizzazione civile i mezzi messi in marcia con le ruote lisce, le porte rotte, i sedili incrinati, le viti sporgenti. C'è la speranza che le vicende giudiziarie derivanti possano indurre il Comune a cambiare un po' di dirigenza e a tornare ad un'organizzazione più interna del lavoro. Qualcosa di simile si era già visto in Amt con l'aria condizionata, solo che allora i sindacati degli autisti l'aria se l'erano venduta (insieme al fresco dei passeggeri) in cambio di promesse retributive di categoria.
(Stefano De Pietro)

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