martedì 28 giugno 2011

OLI 307: G8 / PUNTO G - Il femminismo secondo Marta Vincenzi

Poche ore dopo la conclusione del convegno internazionale "Punto G – Genere e globalizzazione" ricevo due mail relative all'intervento di Marta Vincenzi.
Provengono da due donne, divise da almeno trenta anni di età ma unite da livello culturale, capacità di pensiero ed una grande competenza e attenzione sui temi del femminismo e del rapporto tra donne e lavoro.

La prima si dice "sgomenta" per quello che ha detto Marta Vincenzi. Le è rimasta impressa l'affermazione che sui temi del lavoro non è esistito un vero e proprio movimento autonomo delle donne, e che è ora che le donne comincino a darsi da fare per cambiare il mondo. Per fortuna Susanna Camusso nel suo intervento ha fatto notare che "le donne hanno sempre preso in mano la propria vita, anche lavorativa, al traino di nessuno, anzi, anticipando lotte e conquiste maschili … per esempio la giornata lavorativa di otto ore è stata conquistata dalle operaie tessili e dalle mondine, ben prima che dalle lotte dei metalmeccanici … interessante interesse delle donne per la vita oltre il tempo di lavoro!"
Peccato però che lei, la sindaco, se ne fosse ormai andata.
La mia amica aggiunge di non essere riuscita a prendere appunti, per cui nel ricordo ci può essere qualche inesattezza.
L’altra amica gli appunti invece li ha presi, e precisa: "Marta Vincenzi non ha parlato del femminismo in generale, ma dell'impegno femminista rispetto alle tematiche del lavoro … Vincenzi ha fatto il seguente distinguo: l'elaborazione femminista su corpo, sessualità e salute è stata efficace ed è riuscita a passare anche alle nuove generazioni, viceversa l'elaborazione sui temi del lavoro sarebbe stata debole e scarsa (al traino delle proposte del movimento operaio - maschile) e questa sarebbe la ragione per cui oggi le donne della generazione del neofemminismo hanno difficoltà a confrontarsi con le giovani sui temi della precarietà …"
Naturalmente – annota l’amica – "E’ una lettura assurda e priva di qualunque fondamento storico. Camusso ha così dovuto ricordare che non è esistito un femminismo, ma sono esistiti diversi femminismi (ad esempio quello sindacale). E' vero che il confronto tra generazioni sul lavoro (che non c'è, oppure è sempre più spesso precario, privo di tutele e prospettive) è difficile, ma le ragioni non sono certo quelle indicate dalla Sindaco!".

Platea sbagliata per le approssimative affermazioni di Marta Vincenzi: una sala in cui di donne che hanno lottato per la loro autonomia nel lavoro e nel sindacato ce ne erano parecchie, insieme alle giovani autrici di “Non è un gioco da ragazze – Femminismo e Sindacato: i Coordinamenti Donne FLM” – Prefazione di Anna Rossi Doria - Ediesse 2008.





Le giovani lavoratrici di oggi, precarie e no, non erano lì per caso.

Non era un caso che ci fossero le cassintegrate della Omsa ...





... e il gruppo "Generazioni di donne".

Un passaggio di testimone nel movimento femminista è stato finalmente avviato.
Anche sui temi del lavoro.
E altrove?


(Paola Pierantoni - Foto dell'autrice)

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