martedì 14 giugno 2011

OLI 305: INFORMAZIONE - Buchi nella memoria del G8

19 luglio 2001, un momento del corteo dei migranti - Foto Ivo Ruello
Sul Secolo XIX dello scorso 8 giugno un lungo articolo di Marco Menduni rievoca le giornate del G8 di Genova 2001: l’articolo intende descrivere, oltre alle vicende di quei giorni convulsi, il modo in cui il Secolo XIX seguì la vicenda.
Il titolo “Mano libera ai black bloc” annuncia la tesi di fondo. Il racconto inizia il 20 luglio: si descrivono le azioni dei black bloc nella mattinata, di fronte alle quali i reparti delle forze dell’ordine “si muovono lenti, impacciati”, mentre emerge la consapevolezza che “il sistema della sicurezza era troppo fragile”, le forze dell’ordine “non ci sono. Quando entrano in azione, spesso picchiano chi non c’entra nulla”. Si arriva rapidamente, al culmine degli scontri, alla morte di Carlo Giuliani. Il 21 luglio il Secolo XIX è in edicola, “i cittadini o allontanati o rinchiusi in casa” “vogliono capire” quanto è successo. La giornata vede “ancora cariche, manganellate, lacrimogeni”, la sera l’attacco alla Scuola Diaz, “blitz sciagurato, botte alle cieca” dove la polizia tenta di “ribaltare una situazione che le vedeva perdente in immagine”. Poi dieci anni di processi ed inchieste narrati dal Secolo XIX, che hanno “scosso, ma non decapitato” la polizia italiana. L’articolo chiude con un episodio trascurato in quei giorni: un migliaio di ragazzi, dopo i fatti della Diaz, fuggono dallo Stadio Carlini, piccolo corteo spaventato scortato dalla polizia municipale fino alla stazione di Nervi.
19 luglio 2001 - Foto Ivo Ruello



Fin qui l’articolo. Tutti gli eventi riportati sono “circa” veritieri, peccato vengano omesse tutta una serie di circostanze:
1. Nessun accenno a tutto ciò che precedette il G8 di almeno un mese, gli incontri ed i dibattiti organizzati dal Genoa Social Forum a Punta Vagno con delegazioni di tutto il mondo, la discussione all’interno del mondo femminile con l’incontro a Palazzo S. Giorgio un mese prima del G8.
2. Il corteo dei migranti del 9 luglio, quando 50 mila persone sfilarono pacificamente ed allegramente, viene totalmente ignorato.
20 luglio 2001, il Leaving Theatre a Piazza Dante - Foto Ivo Ruello
3. Non v’è traccia della creatività delle “piazze tematiche” che nella mattinata-primo pomeriggio del 20 luglio videro migliaia di persone a Piazza Manin, Piazza Dante agire mettendo in atto azioni di protesta non violente.
4. Il corteo del 21 luglio (250 mila persone) viene ancora una volta annegato in un abisso di scontri e manganellate, cancellandone contenuti e identità.
5. last but not least: successe per caso qualcosa ai no-global condotti nella caserma di Bolzaneto (44 condanne a poliziotti e medici nel marzo 2010)?

Queste le “dimenticanze” maggiori, mentre si sposa la tesi delle forze dell’ordine pasticcione e disorganizzate, dimenticando lo stile da dittatura sudamericana sfoggiato in quelle giornate, così come la presenza a Genova dell’allora vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini.
21 luglio 2001, il corteo prima degli scontri. Foto Ivo Ruello
Chi ha migliore memoria ricorda invece come molti genovesi non accettarono di essere “allontanati o rinchiusi in casa”, anzi vissero la storia in prima persona senza farsela narrare. E ricorda che a Genova, in quei giorni, passò un fiume di pensieri, proposte, speranze, intelligenze, e giovinezza.
21 luglio 2001 - Foto Ivo Ruello
Certo, come recitava una scritta murale in Piazza Banchi “non ne potevamo più degli elicotteri”.
(Ivo Ruello)

1 commento:

  1. non ero a Genova in quei giorni, ma quando sono ritornato la mia Banca era bruciata!
    Gin Migone

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