martedì 8 marzo 2011

OLI 292: REGIONE - Ingresso libero

Frizza la primavera e la stagione del “mare d'inverno” sta finendo. S'intravede qualche vela solitaria che corre sulle onde e pochi appassionati passeggiare lungo la riva.
Se possono, perchè spesso non si può.
In tanta parte di Liguria il mare pare una meta irragiungibile, al più lo puoi guardare dall'alto, dalla strada, ma scendere in spiaggia no: cancelli, sbarre, alte palizzate che nascondono allo sguardo, barriere impenetrabili. Lontano il ricordo delle mani nella sabbia, delle pietre tirate nell'acqua, come si faceva da bambini.
Stupisce la vista di oasi di spiagge libere, ma suscitano incredulità i cartelli che puoi incontrare in certa parte della Riviera di Ponente, magari meno pregiata o non divorata dai porticcioli. I cartelli recitano: Spiaggia comunale e, in più lingue, "ingresso libero". Ingresso libero?
Dal Secolo XIX del 15 febbraio si apprende che gli stabilimenti balneari comunali genovesi aumenteranno il prezzo d'ingresso giornaliero del 23,5% e le attrezzature del 17%, ovvero ai bagni Scogliera di Nervi di domenica si pagheranno 10 euro per entrare e 10 euro per l'ombrellone e 8 euro nei giorni feriali, come ai S. Nazaro.
Ma l'assessore precisa che gli abbonamenti diminuiranno "Per assicurarsi la fidelizzazione dei clienti ..." Il minimo dell'abbonamento è di 30 ingressi, ma quanti si possono permettere di andare trenta volte al mare? Per le finalità sociali, (che dovrebbero avere gli stabilimenti comunali), cioè agevolazioni per disabili o centri estivi, ci si è presi ancora del tempo per decidere.
E ancora l'assessore assicura: "Più spiagge libere in corso Italia".
Intanto sono state aumentate le tessere invernali quasi del 50% : gli Scogliera alzano da 270 a 400 euro e l'estivo è di 1095 euro, mentre si scopre che il suo canone annuale allo Stato è di 8mila e 500 euro.
Ma non soltanto i canoni degli stabilimenti comunali stupiscono: il Nuovo Lido paga la bellezza di 38mila euro, quando una cabina mediamente costa sui 3mila euro.
Ed è notizia dell'8 marzo (Secolo XIX e Mercantile) che il progetto del Lido ha avuto il placet della Provincia.
Si capiscono ora le proteste degli imprenditori del settore presso il Governo per l'imposizione della Ue di mettere a gara le concessioni. Con tutto il rispetto di chi fa impresa.
Una pacchia, e appena una briciola delle succose entrate, il 10%, ricade sul territorio.
Sarà per questo che non si vedono serie opere strutturali a mare? Le suddette sono riservate soltanto ai porticcioli , anche se qualche Comune un po' di “pennelli” li ha costruiti.
Intanto è passato a settembre il federalismo demaniale. Che non vorrebbe dire soltanto fare cassa vendendo caserme, forti o colonie in riva al mare.
La Regione dovrebbe chiedere per il futuro il rispetto delle leggi Ue e verificare se oggi davvero si osserva la quantità di libere spiagge come è già nelle sue facoltà e senza mettersi a contare gli scogli come ha fatto finora per far quadrare le cifre, imponendo magari una nuova regola: che almeno in tutti gli stabilimenti pubblici si possa entrare gratuitamente come già avviene in alcuni casi in Liguria.
(Bianca Vergati)

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