martedì 7 dicembre 2010

OLI 281: SOCIETA' - Call center con il sorriso

La telefonata arriva durante la preparazione della cena.
“Sto facendo un sondaggio sui consumi degli italiani, posso farle qualche domanda”?
Restare incerti sul sì e il no, magari ci si sente un’altra volta e decidere che il tempo della donna al di là dell’apparecchio è importante, perché retribuito. Acconsentire.
La voce persuasiva accelera come fosse un’auto in gara. Il ricordo restituisce vaghe tappe della corsa: dove fa la spesa? Cosa acquista tra i seguenti prodotti? I suoi consumi aumenteranno per le prossime feste natalizie, resteranno stabili, o diminuiranno? Dove festeggerà Natale e Capodanno? A casa o fuori? Tra questi prodotti – arredamento per la casa, alimentari, giocattoli, elettronica, vacanze – ha registrato un aumento o una diminuzione di acquisto nell’anno trascorso o sono rimasti stabili? Compra normalmente al supermercato? Quale? Compra abitualmente al discount? Quale? La verdura e la carne dove li acquista? Prevede un aumento o una diminuzione nell’acquisto di carne e verdura?
Le risposte sono sicure. Accelerano con lei. Cambiano marcia quando il sondaggio mostra tratti di inattendibilità. E quell’auto va fermata anche con un solo “veramente non saprei”. Le rifaccio la domanda? Chiede la voce rallentando per stanchezza. No, è che questa cosa, non ha tanto senso. Non ha idea di quanto queste domande siano importanti per lo sviluppo del mercato, precisa, andiamo avanti? Sì, ma le prossime risposte le metta pure lei. Scappano due risate. E la voce si fa amicale. Siamo esseri umani venuti in contatto per volontà di mercato. E il protocollo può cambiare forma, saltare e inciampare in quesiti fatti dall’utente. Giusto per capire le regole del gioco. Che poi sono regole di contratto e di lavoro.
Lei rimane un po’ stupita. Ma è contenta. Dice di aver già fatto ottanta telefonate. Il suo è un call center siciliano. Ha iniziato alle cinque del pomeriggio e terminerà alle dieci. La nostra è la prima chiamata durante la quale ha riso.
Grazie.
Buona fortuna.
Ne abbiamo bisogno.
Tutti.
(Giovanna Profumo)

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