martedì 5 ottobre 2010

OLI 272: POLITICA - Aspettando la goccia che fa traboccare il vaso

Dopo l’ultima volgarità sull’acronimo SPQR Bossi si è scusato, secondo la solita prassi di lanciare insulti e fare stentate retromarce in caso di necessità.
Così la questione di fiducia sul suo nome è rientrata, e tutto si è ricomposto. Chissà fin dove arriverà la capacità di tolleranza di questo nostro disgraziato paese.
Ogni tanto, tuttavia, arriva qualche segnale che ci fa sperare che il vaso sia ormai pieno e inizi a traboccare. Ad esempio, tra i molti motivi per cui Fini, cofondatore del PDL, è in rotta di collisione con Berlusconi c’è anche la radicale diversità delle sue posizioni su unità di Italia, federalismo e immigrazione rispetto a quelle che la Lega impone alla agenda del governo. Casini ha assunto una ferma posizione contro l’ipotesi di poter entrare al governo con la Lega. Inoltre è emblematico il duro attacco dell’associazione Italiafutura, vicina all’ex presidente di Confindustria Montezemolo, dove in un editoriale intitolato “I fatti di chi produce e le parole (e gli insulti) di chi ha fallito”, la Lega viene ritenuta “corresponsabile di 16 anni di non scelte, che hanno portato il Paese a impoverirsi materialmente e civilmente”, mentre Bossi è giudicato incapace di portare i risultati attesi dal suo stesso elettorato “Guardare alle promesse sul federalismo per credere. Dubitiamo infatti che i suoi elettori l'abbiano mandato in Parlamento per difendere Cosentino o Brancher. Ha ragione Bossi: in Italia (e in particolare nella sua Padania immaginaria) la chiacchiera va per la maggiore e delle parole a vanvera di una classe politica screditata gli italiani ne hanno piene le tasche.”
Perfino Eric Almqvisti, portavoce di Sverigedemokraterna, il partito di estrema destra che ha regsitrato un imprevisto successo in Svezia sollevando allarme in tutta Europa, prende le distanza dalla “nostra” Lega Nord. Infatti in una intervista al Sole 24ore del 18 settembre scorso aveva dichiarato: “Abbiamo avuto qualche incontro con Alleanza Nazionale e con la Lega Nord ma niente di più, anche perché loro sono molto più radicali di noi … noi siamo pronti ad accogliere chi scappa dai propri paesi perché in pericolo, come gli iraniani e gli iracheni. Non possiamo permetterci quelli che non vogliono diventare parte della nostra società”. Questo partito xenofobo che non propone di bombardare i mezzi che trasportano gli immigrati o di respingerli senza verificare se tra essi vi siano persone che possono chiedere asilo o assistenza umanitaria, è comunque isolato e nessuno dei due schieramenti di centro destra e centro sinistra svedesi intende governare con esso.
Sperare che succeda lo stesso al partito degli xenofobi in Italia è troppo?

(Saleh Zaghloul)

OLI 272: SOMMARIO

 

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