domenica 23 febbraio 2014

OLI 400! : SOMMARIO

OLI 400: PAROLE DEGLI OCCHI - Demolition man

 Firenze, 8 febbraio 2014  (Foto di Giovanna Profumo)


OLI 400: GALILEO - Un inno al libero pensiero

Il 15 febbraio scorso correva il 450-esimo anniversario dalla nascita di Galileo Galilei. Per onorare la presenza di Galileo nell'immagine che Aglaja disegnò per Oli, la redazione ha deciso di celebrare il numero 400(!) attraverso la scena dell'abiura di Galileo tratta dall'omonimo film di Liliana Cavani. Perchè ciascuno possa esprimere il proprio pensiero liberamente, senza veti o imposizioni da parte di nessuna autorità o presunta tale, stato, chiesa, maitre a penser che siano.

OLI 400: LEVANTE - Photovoice, com'è bello andare al Marsano

L'interno del Marsano a Genova Sant'Ilario
I colorati, i benevoli, gli ottimisti: così si sono definiti gli allievi del Marsano, Istituto di Agraria, nel progetto Photovoice, un lavoro che hanno effettuato con l’Università di Scienze della Formazione, secondo un metodo di ricerca-azione partecipata, che ricorre allo strumento della fotografia con la finalità del cambiamento sociale.
 I ragazzi, suddivisi in gruppo, hanno fotografato il panorama, il mare, la collina, i giardini, ma anche il buco nel muro dell’aula, le serre dismesse, la centrale solare in disuso, i cassonetti, i marciapiedi, le strade ingombre di auto della città. Sulla collina di S’Ilario, in una scuola da salvare, in una scuola da esportare, quali sono i motivi di Benessere  “in luogo”, titolo del progetto, o il malessere che invece provano questi adolescenti nell’ambiente scolastico e nella vita di tutti i giorni, questo sentire lo hanno espresso in foto tenere, quasi “classiche”, loro la generazione internet.
 “Un posto da sogno il porticciolo di Nervi”, “quel buco nel muro della classe mi fa pensare a quanti soldi si spendono per l armi e non per le scuole”, così scrivono.
E’ un grido di aiuto per la loro scuola tanto speciale e bisognosa di manutenzione, che li fa dire di “provare serenità, apprezzare il silenzio e la pace” quando lavorano la terra. Scrivono anche su FB come Amici del Marsano , ma non per lisciarsi i prof. Sono fieri di avere ricostruito un giardino medievale con l’attenzione persino al materiale usato, non bambù, giunto soltanto nell’800 nel Mediterraneo, ma fibre di canne. Così il giardino rinascimentale con le erbe aromatiche di allora, che sono ancora le nostre, dal rosmarino alla salvia, mentre un piccolo orto “sinergico” mette insieme fiori ed ortaggi che si aiutano a crescere a vicenda, concimati soltanto con il cippato pulito che si ricava dalla potatura delle piante del parco. Un entusiasmo sincero per le attività che svolgono, con quegli insegnanti che non mollano mai, coltivano piantine da fiore annuali o piante ornamentali, che rivendono, ma le serre in funzione sono soltanto due, le altre, ottocentesche, sono dismesse e sarebbero da restaurare.
Un inno alla terra in questo periodo di riscoperta dell’agricoltura, a cui molti giovani ritornano come chance di lavoro e stile di vita e il vedere che questa scuola tanto preziosa sia oggetto di una non particolare attenzione dalle Istituzioni, stupisce davvero. Ora il prossimo Festival della Scienza farà tappa per la vecchia centrale solare, che l'Enel si era impegnata a recuperare in cambio dell’installazione di una centralina e poi non ne fece nulla: è un prototipo voluto dal suo fondatore, che costruì l’edificio con la funzione di scuola e null’altro, lasciando un vasto terreno con serre, terrazzamenti, casette per gli attrezzi. Un luogo insidiato tempo fa persino da un’ipotesi di strada che la spaccava a metà, come se all’improvviso ci si dovesse arrivare rombando in Suv in questo spazio di pace.
Ebbene, questa gioventù “sdraiata” definita arida, insensibile, ha individuato nel “paesaggio” la principale fonte di benessere, secondo i risultati del progetto Photovoice, e nel degrado, l’abbandono, la cementificazione il malessere del contesto in cui vivono. Anche nell’ambiente-scuola conta il paesaggio: quanto è importante collocare gli edifici scolastici, l’andare a scuola in un posto che ti emoziona, chissà se lo capiranno prima o poi anche i nostri governanti che sempre, anche in questi giorni, parlano di educazione, di scuola, bla bla bla e poi tutto resta come prima con le scuole a rischio-vita.

(Bianca Vergati - foto di Angela Comenale)

OLI 400: COMUNE - Un 54 che da i numeri!

Il cartello delle "Profonde sintonie" tra Pd e Pdl distribuito
dal M5S in Consiglio comunale a Genova.
L'articolo 54 del regolamento del Consiglio comunale di Genova determina le modalità con le quali possono essere presentate interrogazioni a risposta immediata alla Giunta, con passaggio nella prima ora che precede la seduta del Consiglio, ogni martedi pomeriggio.
Si tratta di un momento importante per molti gruppi, soprattutto per quelli che cercano la visibilità sui giornali, in quanto di solito le domande riguardano il territorio, dove i politici si coltivano la base di consenso per essere eventualmente rieletti la volta successiva. Qualche consigliere ne fa un uso fin troppo copioso, presentandone anche più di cento per ogni seduta. Dei quali forse ne sarà scelto uno, dal Presidente, che in questo contesto fa un po' da "chef aprés dieu", avendo il diritto di estrazione a propria indiscussa preferenza. Cercando, si dice, di mediare in modo che ogni gruppo possa trovare il suo momento di gloria in Consiglio; si dice, "più o meno suppergiù" (cit. Vasco Rossi).
Durante il lungo percorso di revisione del regolamento, durato un anno e mezzo, il "54" ha trovato un humus di discussione molto fecondo, e ne sono stati proposti diversi anche molto differenti. Alla fine si era optato, a maggioranza, per un sistema che levasse al Presidente la scelta, creando una lista di arrivo che avrebbe dato la sequenza di presentazione in Consiglio. In pratica, ci si sarebbe auto limitati ad un solo 54 per consigliere per settimana, e l'ordine di arrivo avrebbe determinato l'ordine di discussione di tutti quelli presentati, con eventuale rimando alla volta successiva nel caso l'ora prima del Consiglio non fosse stata sufficiente ad esaurirli.
Sulla proposta scelta in commissione, in Consiglio, il terzo di fila sul regolamento, cade però la scure del Pd, nella persona del capogruppo Farello, in un qualche modo d'accordo con il Pdl, quasi a suggello delle profonde sintonie romane. Farello in verità in un anno e mezzo si era fatto vedere poco in commissione, anche se ovviamente dal punto di vista regolamentare nulla si può obiettare sulla scelta di rimettere tutto in gioco. Questo scatena anche un po' di proteste della minoranza, Pdl escluso come detto.
Così in Consiglio comunale arrivano altre proposte, come quella di far di nuovo scegliere tutto al Presidente, limitando prima ad una sola presentazione di 54 per consigliere, poi cambiando per metterlo a un numero per consigliere che corrisponde al numero dei consiglieri in aula (40) ma con una scelta di massimo 40 domande, poi cambiando ancora ripescando un'idea cinquestelle di un 54 anche a risposta scritta. Insomma, un pastrocchio ridicolo che blocca per la terza volta il Consiglio comunale, al punto che alcuni consiglieri cominciano ad innervosirsi per lo spettacolo indecoroso che viene mostrato ai cittadini. Settanta mila euro di commissioni in un anno e mezzo di lavoro per arrivare ad una cosa condivisa che in consiglio viene smontata dal Pd e dal Pdl.
Alla fine, per terminarla lì, si decide in conferenza capigruppo che si faranno degli incontri tra i gruppi prima del prossimo consiglio in modo da arrivare con una soluzione nuovamente condivisa, terminare le votazioni e cominciare a litigare sulle cose più urgenti: ad esempio il nuovo Puc.
(Stefano De Pietro)

OLI 400: GRECIA - Madre, dove vivo?

La centralissima Piazza Monastiràki
C’è una bella canzone scritta da Vangelis Korakàkis nel 1998, anno in cui la Grecia era ancora in piena illusione di crescita (con l’appuntamento delle Olimpiadi a breve scadenza, denaro circolante, bar, taverne e locali pieni di gente) il cui testo, curiosamente, sembra invece scritto oggi.
Dicono i versi: “Madre, mi hai dato la vita nel tempo più difficile. Tutte le cose intorno mi urtano, tutto quello che vedo mi ferisce, ma tutti mi prendono per menagramo. La nostra speranza è perduta, e il nostro destino è scritto sul libro del diavolo. Madre, dove vivo? La barchetta che mi porta si è abbattuta su un fianco, e oscilla paurosamente, dimmi come posso reggermi, come posso restare in piedi”.
L’abbiamo messa come sottofondo ad una serie di immagini colte lo scorso gennaio nelle vie del centro di Atene, proprio la zona che comprende le piazze e le vie più importanti della città, come se a Genova parlassimo di Corvetto, De Ferrari, San Giorgio, Via XX Settembre.
Il cuore ‘nobile’ della capitale, come fossimo in una periferia degradata, è stato ricoperto da graffiti, e dopo un po’ che si gira tra queste superfici che ti rinviano immagini a volte belle, altre no, ma comunque per lo più aggressive, disperate o amaramente ironiche, senti proprio che è una crisi profonda che ti parla, attraverso ogni muro, ogni saracinesca.
Un linguaggio espressionistico che grida uno stato, ma non indica direzioni da seguire.
La città ti parla anche attraverso la sua segnaletica stradale: la grande maggioranza dei cartelli indicatori, non solo nel centro, bensì ovunque, anche nei quartieri residenziali, è stata resa il più possibile illeggibile attraverso la capillare, sistematica, opera di un esercito anonimo che ha cancellato le scritte con vernici e adesivi. Gli amici mi dicono che è il frutto del disprezzo ormai endemico che il greco medio nutre verso tutto ciò che è pubblico. Un’aggressività che trova sfogo nel sabotaggio autolesionistico.


Ti parla la molta polizia che vedi ovunque, con agenti vestiti come andassero agli scontri armati: giubbotti antiproiettile, e altre protezioni da robocop. Un amico mi dice: “E ci credo! Qui è diventato comune sparare ai poliziotti, che peraltro fanno quel mestiere per una miseria”.
Ti parlano le vetrine dei negozi chiusi, con incollate le scritte ‘si affitta’, ‘si vende’, destinate a rimanere senza risposta. I senza tetto, presenti ovunque. L’autostrada che va da Atene a Patrasso, incredibilmente vuota in giorno lavorativo ed ora di punta.
Un disastro che ti entra dentro e ti lascia senza parole.
Poi parli coi molti amici in difficoltà, e ti trovi davanti persone che combattono, che non si lamentano mai, che sono capaci di una allegria che è difficile trovare dalle nostre parti.
Qui c’è una forza che ancora di più ti lascia senza parole.
Speriamo che l’Europa prima o poi riesca a capirlo, e che si impegni a dare opportunità, e non a toglierle.
(Paola Pierantoni - foto dell'autrice)


 

OLI 400: ESTERI - Voci dalla stampa internazionale

Venezuela
CEPT, 19 febbraio: “Secondo un’analisi pre-elettorale dell'opposizione stessa, il supporto per Maduro si era cresciuto nei mesi precedenti le elezioni. Come abbiamo sottolineato, questo può essere dovuto in parte alla forte riduzione della povertà nel 2012 e di altri vantaggi economici e sociali che hanno preceduto i più recenti problemi economici.” http://www.cepr.net/index.php/blogs/the-americas-blog/violent-protests-in-venezuela-fit-a-pattern

Rapporto dell’UNO dice che il progresso per le donne è ineguale
The New York Times, 12/0272014: “Nei paesi poveri, per esempio, la gravidanza e il parto sono la principale causa di morte tra le giovani donne di età da 15 a 19. Le donne continuano ad essere pagate meno e sono più propensi a lavorare in posti di lavoro che sono "meno sicuri e meno pagati", secondo il rapporto, dal Fondo Popolazione delle Nazioni Unite.” http://www.nytimes.com/2014/02/13/world/un-report-says-progress-for-women-is-unequal.html?ref=todayspaper&_r=0

Stupri in India e negli USA
The Washington Post, 14/02/2014: “In India si verifica uno stupro ogni 22 minuti.” Ma il Washington Post non dice che “Negli USA una donna viene violentata ogni 2 minuti.” http://www.washingtonpost.com/world/asia_pacific/indians-fight-fear-of-rape-with-pepper-spray-a-ladies-gun-and-self-defense-classes/2014/02/14/b8669cc6-93cd-11e3-9e13-770265cf4962_story.html

I scienziati nazisti hanno lavorato fianco a fianco con la CIA
Businnes Insider, 1370272014: “In altre parole, questi erano alcuni menti dei più maniacalmente brillanti del genocida Terzo Reich, che hanno lavorato fianco a fianco con l'intelligence americana.” http://www.businessinsider.com/how-nazi-scientists-inspired-the-cia-to-use-lsd-2014-2

Palestina: video di gruppi comici di Gaza
The Washington Post, 18/02/2014: “una versione Gaza di "Gangnam Style", in cui i ragazzi cavalcano asini, indossano sciarpe nere Kefiah a scacchi e ballano in un negozio di shawarma. Nella routine, visitano un bancomat (rotto), vanno al valico di Rafah verso l'Egitto (chiuso) e prendono il loro palloni da calcio nel Palestina Stadium (bombardato).”  http://www.washingtonpost.com/world/middle_east/gaza-comedy-troupe-seeks-laughs-without-offending-hamas-government/2014/02/17/e468a4bc-8dd4-11e3-99e7-de22c4311986_story.html

Le vendite d’armi dei paesi dell’Unione Europea
Ekklesia, 01/02/2014: “Paesi dell'Unione europea in licenza le esportazioni di armi nel 2012 per un valore di 39.9 miliardi di euro, secondo i dati recentemente rilasciati. Incluso un record di 9.7 miliardi di euro di fatturato verso il Medio Oriente - un aumento del 22 per cento sulle vendite dell'anno precedente." "L'Arabia Saudita, che era il più grande singolo cliente per la vendita di armi dell'UE, ha ottenuto le licenze per oltre 3.5 miliardi di euro di armi. Il loro più grande fornitore era la Francia, che ha rappresentato quasi 1.6 miliardi di euro del totale.” http://www.ekklesia.co.uk/node/20070

Repubblica Centrafricana
The New York Times, 14/02/2014: “Migliaia di musulmani che cercavano di fuggire dalla violenza nella capitale della Repubblica Centrafricana sono stati rimandati indietro dalle forze di pace, venerdì, mentre una folla di cristiani gridava: “Vi uccideremo tutti!” http://www.nytimes.com/2014/02/15/world/africa/central-african-republic-muslims-try-to-flee-but-are-turned-back.html?ref=todayspaper&_r=0

Bahrain
Demotix, 15/02/2014: "Migliaia di donne prendono parte alla protesta dell'opposizione in Bahrain." http://www.demotix.com/news/3936827/massive-protest-demands-democracy-bahrain#media-3936653

Qatar
The Guardian, 15/02/2014: “Più di 400 lavoratori migranti nepalesi sono morti nei cantieri della Coppa del Mondo del Qatar dove lo stato del Golfo si prepara ad ospitare l'evento nel 2022” http://www.theguardian.com/football/2014/feb/16/qatar-world-cup-400-deaths-nepalese

Siria/Francia: reclutamento di bambini soldato in Siria
Inner City Press, febbraio 2014: “Ma non è questo il problema, la domanda è: come può la Francia a continuare a sostenere un gruppo che le Nazioni Unite descrivono come un reclutatore e usatore di bambini soldato? Noi continueremo a fare questa domanda.” http://www.innercitypress.com/syria1fsacaacfrance021114.html

La storia di Edward Snowden
Londen Review of Books
, 20 febbraio 2014: “Ognuna delle rivelazioni di Edward Snowden può essere considerata la notizia dell'anno. Ma la storia più vista di quelle raccontate dal Guardian non era una tra queste. E’ stata il video di 12 minuti in cui Snowden ha spiegato chi era e perché aveva deciso di rivelare ciò che aveva rivelato.”
http://www.lrb.co.uk/v36/n04/daniel-soar/incendiary-devices?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=3604&hq_e=el&hq_m=3040698&hq_l=14&hq_v=54db8a4c0d
(Saleh Zaghloul)

OLI 400: ECONOMIA - Al circolo Zenzero: Euro sì? Euro No?

“VOGLIAMO VEDERCI CHIARO!”
secondo ciclo di incontri di Economia 

Progettiamo un mondo diverso, in cui l’economia e la finanza siano al servizio dei bisogni delle persone e non delle regole del mercato. Un mondo in cui la gestione dei beni comuni sia finalizzata al benessere di tutti e non al profitto di pochi, nel rispetto degli equilibri naturali e dei diritti delle generazioni future. 

La crisi economica, esasperata dalla finanziarizzazione, ha evidenziato i limiti dell’Unione europea e della sua moneta unica. Per superare la crisi bisogna agire sulla moneta o sulle politiche europee?

Martedì 25 febbraio 2014, ore 18
Euro si o euro no?

Relatori: Marino Badiale e Marco Bertorello
L’incontro si terrà presso il Circolo ARCI Zenzero, via Torti 35, Genova.
Per info nuovafinanzapubblicagenova@gmail.com 

sabato 15 febbraio 2014

OLI 399: SOMMARIO

OLI 399: PAROLE DEGLI OCCHI - Darsi tutti allo Zen?

Foto di Ivo Ruello

OLI 399: CITTA’ - Via Montezovetto, il park albarino


Per andare a casa devi costeggiare un marciapiede che pare una crosa, solo che non hai mattonate, non ti fiancheggiano vecchi muraglioni, morbidi tappeti di edera rossa, come trovi nella zona di nobile villeggiatura dell’antica città, il quartiere di Albaro, alti muri, cancelli, case e ville nascoste non solo per modestia.
Qui da un lato hai le facciate dei palazzi e dall’altra griglie ininterrotte, che si estendono per decine di metri, così se vuoi arrivare al tuo portone, accompagnare la nonna davanti a casa, scaricare la spesa, far trasloco, devi percorrere un tunnel recintato. A Genova dovremmo esserci abituati, con i vicoli stretti e le crose appunto, quante storie, in fondo la via è in un quartiere “bene", forse la sfortuna degli abitanti di via Montezovetto. Non importa se quel quartiere è il più “anziano”, se in quella via ci devono arrivare quasi duemila alunni, dall’asilo alle medie, ma è in Albaro, punto. La storia del parcheggio in suolo pubblico lungo la strada citata è molto lontana, è un’opera “benedetta” da destra e da sinistra, nonostante l’opposizione dei residenti, ci passano anche due rii sotto e talvolta si allagano negozi e case, costruite sotto il livello stradale per un’urbanizzazione di scarsa qualità, non proprio di lusso a dispetto della nomea.
Era il furore di qualche anno fa, quando fu bucherellata tutta la città ed in particolare le zone di pregio: migliaia di box, talvolta necessari, ma di cui  parte è rimasta invenduta, sulla schiena di chi li ha costruiti o ha iniziato a costruirli, dal centro a levante, da Nervi ad Albaro, in corso Europa, in Circonvallazione.
Adesso le imprese maledicono la crisi, minacciano la cassa integrazione e in nome dei posti di lavoro, si dice, il Comune ha approvato una Delibera per far sì che a comprare posti auto a fiscalità agevolata in concessione su suolo pubblico, non siano soltanto i residenti: un provvedimento “per l’esistente”, per cercare di risolvere criticità pesanti, come quella di via Montezovetto. Un aiuto per le imprese edili, che si sono inguaiate nel costruire box, nonostante la domanda sul mercato come in questo caso fosse vicina alla saturazione con nuovi parcheggi nelle vicinanze e nel frattempo l’istituzione dell’area blu per i residenti risolvesse quasi del tutto il problema della sosta.
Il rischio d’impresa sembra un fattore sconosciuto ormai ed anche per questa situazione si dà la colpa non soltanto alla crisi, ma ai rinvii dei ricorsi legali, peraltro persi dai residenti, nessuna autocritica su un investimento inopportuno: la ditta costruttrice non è certo in amministrazione controllata per via Montezovetto, mentre si spera in un’altra impresa che subentri.
Intanto, dettaglio non da poco, scadrà a luglio il permesso di “occupazione suolo” per costruire, che a questo punto  il Comune "non" dovrebbe rinnovare. In attesa di un’impresa benefattrice, chiedere al giudice di poter aprire almeno i varchi all’altezza dei portoni, una richiesta alla base delle proteste degli abitanti, garantita dalle istituzioni mesi fa e che non si è potuta esaudire, occupandosi ora la magistratura del fallimento.
Si rispetteranno le esigenze minime dei cittadini, sicurezza e accesso alla propria casa? O si riterranno soltanto pretese di albarini rumorosi?
(Bianca Vergati)

OLI 399: MUSEI - Occhio allo scatto

Botticelli Gemäldegalerie - Berlino 
Ormai è vietato un po’ ovunque. Se ti beccano può succedere che ti minacci un sorvegliante – l'ho vista sa! - e ti assalga un senso di paura, con fuga mentale verso la tua rubrica, con un solo, fondamentale quesito: conosco un avvocato?
E’ vietato, ma alcuni non possono farne a meno, come i ludopatici attaccati alle macchinette, loro non riescono a separarsi da quella che hanno al collo sempre pronti allo scatto E’ vietato qui, in Italia. Mentre a Berlino, Amsterdam, New York c’è molta libertà a condizione che si eviti con cura di utilizzare il flash. Accade così che le opere d’arte italiane, in territorio nazionale, siano per un pezzetto di qualcun altro e che questo qualcuno decida che è vietato fotografarle.
Ma non ho il flash! – sorride il visitatore indicando l'innocente macchinetta
No. E’ vietato – risponde il sorvegliante
Ma perché? Non capisco
Perché no
Non c’è logica nella scelta di proteggere gli affreschi del Beato Angelico dallo scatto fotografico quando su di loro impatta una luce che non è certo a basso consumo energetico. E se è vero che questo divieto è dovuto al commercio di poster, cartoline, borse, magneti da frigo, legittimo chiedere chi mai abbia autorizzato lo stato italiano e cedere le immagini di opere d’arte, impedendo di fatto, al visitatore pagante, di fotografarle.
Succede a Firenze, ma anche nella Basilica di Santa Caterina a Galatina, dove il sacrestano si affretta a mostrare le cartoline esposte dicendo di comprare quelle. E succede anche in Val d’Aosta, al Castello d’Issogne, dove il divieto di fotografare gli interni si estende, come bolla pontificia, fino al cortile e alla cinquecentesca fontana del Melograno. Con la differenza che lì il divieto dicono l’abbia imposto la Regione senza nemmeno darsi la pena di riprodurre due cartoline.
Ma, con l'espansione di smartphone e tablet, qualcuno si sta rendendo conto dell'assurdità della norma e propone una svolta.
Nell'attesa, occhio allo scatto.
(Giovanna Profumo - foto dell'autrice)

OLI 399: GRECIA - La fantapolitica che vede chiaro

Atene, monumento all'ultima emissione della dracma
L’ultimo giallo di Petros Marxaris (Pane, Istruzione Libertà, ancora non tradotto in Italia) inizia con una visione onirica: è l’ultimo dell’anno 2013, e la famiglia del commissario Charitos, riunita attorno al televisore, assiste ai festeggiamenti che si svolgono nella principale piazza di Atene. Ma non è un Capodanno come gli altri: col primo gennaio 2014 la Grecia tornerà alla dracma!
La moglie del commissario ha in mano un biglietto da mille dracme, e lo accarezza dolcemente. La mano addirittura le trema per l’emozione. Sussurra: “Lo credereste? Mi è mancata!”, ma la figlia la gela: “Con quelle mille dracme domani non riuscirai nemmeno a berti un caffè!
Improvvisamente lo schermo si riempie dell’immagine di migliaia di finti biglietti da cento, mille, cinquecento dracme lanciati dai palazzi. Uno speaker grida entusiasta: “Dal cielo piovono dracme!”. La gente nella piazza grida evviva!
Quando tutta la famiglia Charitos si reca a Syntagma per vedere quel che accade, si trova di fronte a qualcosa di meno trionfale: non più di mille persone, disoccupati o precari “che attendono di essere pagati da mesi”, che gridano slogan: “Finealla schiavitù dell’Euro!”, “Se dobbiamo vivere poveri, meglio con la dracma!”, “vogliamo lanciare un messaggio agli altri Paesi del Sud: siamo qui uniti per combattere, Greci, Italiani, Spagnoli, Portoghesi, Ciprioti!” … Pochi passanti battono le mani, e qualcuno grida “Bravo!”
Mercatino a Ikaria
Improvvisamente arriva un gruppetto di pensionati che gridano slogan diversi: “Ridateci L’Euro!”, “Con l’Euro prendiamo briciole, ma con la dracma non prenderemo nulla!”. Alle loro spalle vite da gastarbeiter in Germania. Guardano a quelli che manifestano per la dracma come a gente ‘cresciuta nella bambagia’ che pensa di salvarsi dallo spettro della povertà rifugiandosi nei sogni.
I due gruppi si affrontano insultandosi, si rischia perfino lo scontro fisico. In altro punto del libro si vedrà un assalto dell'ultra destra a un alloggio di immigrati, sotto lo sguardo passivo e indulgente dei passanti.
Una fantapolitica molto realistica, che descrive bene le emozioni che corrono per la Grecia, dove le persone vivono condizioni terribili e divise nel più assoluto buio politico. Tutti sanno che non c’è nessuna base da cui ripartire. Alle spalle un benessere appena intravisto, cresciuto sulla corruzione, sul clientelismo, sul debito incontrollato, su una crescita edilizia senza regole, sul concentramento della popolazione nelle città, sull’abbandono dell’agricoltura e delle attività che potevano derivarne, sull’illusione di un turismo ‘salva tutto’.
Sulla nave Mitilini
Ora che quel poco che c’era è stato raso al suolo da un’Europa cieca e indifferente per le conseguenze sociali e politiche dell’accanimento con cui ha agito, anche le navi che portano gli indispensabili turisti da un’isola all’altra stanno andando a pezzi.
La salvezza possibile sta in Tsipras? Nell’intervista rilasciata a Repubblica lo scorso 7 febbraio pare voler buttare colpe, problemi e soluzioni tutti all’esterno. Così la crisi “è figlia delle asimmetrie dell’unione monetaria”, i movimenti populisti che stanno crescendo ovunque (in Grecia l’inquietante Alba Dorata è ormai il terzo partito) “sono il prodotto politico del liberismo”, e tutte le misure europee hanno il solo scopo di “salvare le banche che avevano titoli di Stato dei paesi altamente indebitati “.
Nessun accenno all’altra faccia della luna, quella delle responsabilità nazionali, del patto che il potere politico ha stretto con la gente: consenso e voti, in cambio di clientelismo, privilegi, assenza di controlli sugli atti illeciti, tolleranza per l’evasione fiscale.
Nessun accenno all’incapacità della sinistra greca di formulare prospettive credibili, fondate sui dati di fatto, oltre gli slogan e i vittimismi.
(Paola Pierantoni - fotografie dell'autrice)

OLI 399: ESTERI - Voci dalla stampa internazionale

Siria: radio pirata danno la voce all’opposizione siriana
The New York Times, 10/02/2014: “alcuni hanno anche ricevuto il sostegno del governo degli Stati Uniti che ha speso più di 20 milioni di dollari per addestrare ed equipaggiare giornalisti dell'opposizione Siriana”. http://www.nytimes.com/2014/02/11/world/middleeast/pirate-radio-gives-voice-to-opposition-fighting-assad.html?_r=0

Francia: Holland visita di stato negli Stati Uniti
The Washington Post: 10/02/2014: “Dopo che la Francia si rifiutò di unirsi all'invasione americana dell'Iraq 11 anni fa.” “La Francia è stata relativamente aggressiva sulla Siria e ha portato anche recenti interventi in Libia, Mali e Repubblica Centrafricana. L'esercito americano ha giocato pure un ruolo importante in quelle azioni.” http://www.washingtonpost.com/politics/obama-and-hollande-stress-common-ground-at-start-of-french-presidents-state-visit/2014/02/10/ee6124fc-9271-11e3-b46a-5a3d0d2130da_story.html

USA: i detenuti di un carcere in Nevada County
The Independent, 08/02/2014: “Una prigione in Nevada County addebiterà ai detenuti il costo del cibo e delle cure mediche, nonostante la forte opposizione dei gruppi per i diritti umani che sostengono che ciò è equivale a una punizione crudele e inusuale”. http://www.independent.co.uk/news/world/americas/nevada-county-prison-to-charge-inmates-for-food-and-medical-care-9116831.html?printService=print

Germania: il commissario di polizia nazista Wilhelm Lüdtke
The Washington Post, 07/02/2014: “Non sorprende, Lüdtke, ufficialmente membro delle SS, ha finito per lavorare per la CIA dopo la guerra.” http://www.washingtonpost.com/opinions/a-serial-killer-in-nazi-berlin-the-chilling-true-story-of-the-s-bahn-murderer-b-y-scott-andrew-selby/2014/02/07/1fd0b510-69a6-11e3-ae56-22de072140a2_story.html

Inghilterra: Agguantare il gas in Algeria e le violazioni dei diritti umani
The Guardian, 09/02/2014: “Gli attivisti accusano la Gran Bretagna di 'agguantare gas' in Algeria nonostante le violazioni dei diritti umani.” “BP è uno dei maggiori investitori stranieri in Algeria, con due campi operativi e beni stimati per un valore di circa 5 miliardi di dollari.” http://www.theguardian.com/business/2014/feb/09/activists-britain-gas-grab-algeria-human-rights

Giappone: i crimini sessuali dei militari americani
The Washington Post, 10/02/2014: Nelle basi militari americane in Giappone, la maggior parte delle persone in servizio trovati colpevoli di crimini sessuali negli ultimi anni non è andato in prigione.” “In circa 30 casi, una lettera di rimprovero era l'unica punizione.” “Crimini sessuali contro le abitanti di Okinawa sono diventati le storie più importanti del notiziario, e ha aggiunto furia alle proteste contro la presenza militare statunitense nell'isola.” http://www.washingtonpost.com/politics/congress/documents-reveal-chaotic-military-sex-abuse-record/2014/02/06/e041151c-8f74-11e3-878e-d76656564a01_story.html

USA: I critici della sorveglianza del governo non si calmano nonostante i recenti sviluppi The Washington Post, 10/02/2014: “Ogni volta che prendi in mano il telefono, componi un numero, scrivi una e-mail, effettui un acquisto, viaggi in autobus portando un cellulare, fai strisciare una carta da qualche parte, si lascia una traccia e il governo ha deciso che è una buona idea quella di raccogliere tutto, tutto, anche se non sei mai stato sospettato di alcun reato” http://www.washingtonpost.com/world/national-security/critics-of-government-surveillance-arent-backing-off-despite-recent-developments/2014/02/10/04828cf8-8f6b-11e3-b227-12a45d109e03_story.html

Israele: La protesta contro il servizio militare obbligatorio
International Business Time, 07/02/2014: “Un rabbino a capo delle proteste in Israele contro il servizio militare obbligatorio ha minacciato la guerra contro lo Stato con squadre suicide”. http://www.ibtimes.co.uk/israeli-rabbi-threatens-government-ultra-orthodox-haredi-jews-suicide-squad-over-draft-1435600
(Saleh Zaghloul) 

venerdì 7 febbraio 2014

OLI 398: PAROLE DEGLI OCCHI - Atene, un'idea da copiare


Nel quartiere di Psyrrì, al centro di Atene, una strada viene illuminata da vecchi lampadari. 
(Foto di Paola Pierantoni)





OLI 398: GRECIA - Tra vecchi slogan e la 'novità' Tsipras

“Pane, cultura, libertà” è lo slogan che identifica la lotta del Politecnico di Atene: quaranta anni fa, il 14 novembre 1973, gli studenti greci occuparono l’Università, e diedero vita ad una stazione radiofonica libera. Il primo messaggio fu: “Qui Politecnico! Popolo della Grecia il Politecnico è il portabandiera della nostra lotta, della vostra lotta, della nostra lotta comune contro la ditattura e per la democrazia”. Durò tre giorni.
Il 17 novembre i tanks dell’esercito misero fine alla rivolta, 23 studenti morirono.
Dopo la cacciata dei colonnelli questa data è diventata festa nazionale. Ma è stata anche subito adottata dalla organizzazione terroristica “17 Novembre”, nata nel 1975: all’attivo 25 omicidi ‘mirati’ e moltissimi tentati omicidi, ferimenti, attentati e rapine di ‘autofinanziamento’. Fu smantellata solo alla vigilia dei giochi olimpici del 2004.
E’ necessario andare così indietro per capire qualche cosa della Grecia di oggi? Sì, e in direzione non scontata.
Le tre parole del Politecnico, nella Grecia della crisi, sono tornate di moda: oggi campeggiano, come quaranta anni fa, sugli striscioni che fasciano tutta la zona universitaria.
Collegamento comprensibile, dato il salto nella povertà che la Grecia ha fatto in questi anni.
immagine da internet
Ma quando le usa Petros Marxaris (vedi anche Oli 324 ) per dare il titolo al suo ultimo giallo ambientato nella Grecia della crisi economica, questo riferimento si colora di una profonda critica su quella che i greci chiamano 'la generazione del Politecnico', cioè i protagonisti di quella epica vicenda.
Nel libro, i figli di alcuni di questi padri ‘eroici’ mettono a nudo le menzogne e le compromissioni in cui hanno visto incistarsi le vite dei genitori, che si sono fatti scudo di una breve stagione di lotta per conquistare posizioni di privilegio.
Chiedo a un’amica ateniese un parere su questo quadro disincantato e pessimista.
Lei mi dice di condividerlo. La sinistra in Grecia si è fatta scudo della retorica sui passati eroismi per coprire una gestione del potere corrotta, collusa, clientelare. Il Pasok si è alternato al governo col partito di centro destra, Nèa Dimokratìa, e ne condivide le colpe.
Un altro amico mi dice che non ce la fa nemmeno più ad ascoltare le canzoni e le musiche (spesso bellissime) che hanno accompagnato e celebrato la stagione della lotta contro la dittaura dei colonnelli, per l’uso retorico che poi  ne è stato fatto.
Non posso evitare di chiedere alla mia amica che ne pensi di Tsipras, il leader del partito Syriza che, come dicono i giornali, 'ha sedotto la sinistra europea' che lo ha candidato alla presidenza della Commissione Europea.
Mi dice: “Tsipras è un populista. E' una figura molto debole. E l'80 % degli aderenti a Syriza è gente che prima stava nel Pasok. Parlando con la gente in giro si vede che ha paura di votarlo, ma non vedono un'altra soluzione. La gente pensa di votarlo come atto di rabbia. Ormai la gente e' disperata e pensa: cosa abbiamo di più da perdere? Al massimo torniamo alla dracma. Syriza conta sui disperati. Dice di essere ‘contro il sistema politico’, contro ‘il capitale’, ma poi rassicura la massa (per la gran parte impiegati nel settore pubblico, in grado di paralizzare lo stato con gli scioperi) dicendo che ‘nessuno perderà il proprio posto’. Non parla di controlli, di valutazione. Dice che il modello da seguire è Brasile ... 
Dice che il modello europeo, che prima era un sogno, ormai e' diventato un' incubo, le tasse sono devastanti e la gente non ce la fa piu'. E quindi? 
Dice che mandera' via la Troika. Come? Non ho ben capito. 
Dice che la Merkel è la 'cattiva' della situazione. Ma come siamo arrivati alla Merkel?".
(Paola Pierantoni - Fotografia dell'autrice)


OLI 398: SCOLMATORE - Fereggiano: ops! Mi ero perso l’ambiente

Pesantissime prescrizioni nel parere emesso del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, che demolisce il progetto sullo scolmatore del Fereggiano. Nel parere si osserva, fra l'altro, che gli "interventi di mitigazione e di compensazione ambientale e monitoraggi ambientali devono essere specificamente previsti ed inseriti anche negli elaborati tecnici ed economici del progetto in esame nella presente fase di progettazione definitiva".
Si ricordano bene gli sbuffi malcelati del supertecnico in Commissione presso il Municipio Medio Levante quando si chiedeva che fine avrebbe fatto l’area di spiaggia interessata dai lavori della galleria, chi l’avrebbe ripristinata e con che risorse.
Stesso film alla presentazione delle Mozioni in Municipio, fino al Consiglio Comunale, dove si legge nella Delibera del primo ottobre 2013: "è stata stralciata dal finanziamento la parte riguardante la riqualificazione dell’area a mare perché non ritenuta prioritaria, ma mantenuta nel progetto".
Ma il cantiere per la realizzazione dello scolmatore del Fereggiano insiste su un’area centrale del litorale genovese, occupata da stabilimenti balneari (Squash, Capo Marina), da impianti sportivi in concessione privata ed in scadenti condizioni di manutenzione, dalla spiaggia libera della Marinetta e da un’area adibita a deposito barche. Perciò, grazie alla buona volontà di alcuni consiglieri, si è chiesto l’impegno di Giunta e Sindaco a “sollecitare gli uffici affinché nella predisposizione del bando di gara vengano previsti parametri valutativi premianti, proposte da parte delle imprese offerenti indirizzate alla riduzione dell'impatto ambientale del cantiere… ad intraprendere la riqualificazione a spiaggia pubblica delle aree in oggetto”.
Niente di fondamentale, soltanto Ordini del giorno, che non sono prescrittivi o vincolanti, ma qualora ci fossero le risorse, ben vengano!
Come a dire: se e quando ci saranno i quattrini a lavori finiti, riqualificheremo.
Come a dire che si possa mettere in dubbio la salvaguardia dei cittadini.
Come si può invece non pensare nel XXI secolo che ambiente e sicurezza non siano strettamente legate alla salute dei cittadini?
(Bianca Vergati)

OLI 398: CITTA' - Nervi, trincea di bellezza

Finalmente una buona notizia: la passeggiata di Nervi è uno splendore.
Bastava andarci l’ultima domenica di Gennaio, la sola risparmiata dai monsoni italici, per immergersi nel contrasto di mare, sole e verde che la natura si ostina a difendere nel nostro paese.
Un fiume di gente, come se tutti, ma proprio tutti si fossero dati appuntamento ad asciugare le ossa, fotografare il sole per appenderlo in casa.
Una buona notizia perché, nonostante gli sforzi per perpetrare un massacro - panchine rotte, ringhiere scrostate - già segnalato per altri aspetti su OLI nel 2012, e nonostante la Marinella si stia accartocciando, dimenticata sopra gli scogli, la passeggiata tiene duro nella sua trincea di bellezza.

(Giovanna Profumo - foto dell'autrice)

OLI 398: LAVORO - Storie dall’altro mondo

Eccola qui Saretta! Nella foto presenta una collana di duemila anni fa, che verrà poi battuta all’asta per migliaia di sterline e lei, Sara, farà da liaison per gli acquirenti presenti e via telefono.
Un bel traguardo per questa ragazza che aveva studiato arte, sperando in qualche modo di restare vicina a quel mondo.
E pensare che vi lavora da pochi mesi, dopo la laurea a giugno 2013, aveva passato l’estate a Londra, lavorando in una casa di numismatica e in autunno era già a Edimburgo (vedi Oli 392 ) presso una auction house, che ha quasi due secoli di vita, specializzata in arte antica, rilevata da due business men che hanno saputo cogliere il momento, ovvero che di ricchezza, ce n’è in giro parecchia, a fronte di tanta crisi.
Sara lavora e ancora studia al dipartimento di arti orientali, settore che aveva già esplorato all’Università, frequenta un corso di cinese perché oggi i migliori acquirenti sono i nuovi imprenditori cinesi, che comprano tutto ed in particolare oggetti d’arte cinese, pezzi della loro storia, che pare vogliano riportarsi a casa a tutti i costi, non badano al prezzo.
Se vai a Pechino trovi il quartiere del protettorato francese, vi sono passati gli inglesi, i tedeschi e via via nei secoli un po’ di Cina ha varcato i mari, è finita in bella mostra nelle boiserie dell’Occidente. Imperatori, mandarini, guardie rosse hanno scompigliato popoli e facce, identità perdute che i nuovi ricchi cinesi stanno cercando di ricomporre, comprandosi arte di casa loro a prescindere.
Persino ad Antiqua, mostra dell’antiquariato in Fiera a Genova, svoltasi alla fine di gennaio, hanno fatto capolino occhi a mandorla, che fotografavano il pezzo e poi tornavano pagando senza batter ciglio anche cifre importanti, raccontano soddisfatti gli operatori.
 Dunque Sara imparerà il mandarino e dopo avere dedicato ogni anno un po’ delle vacanze estive a fare stage anche gratuiti presso case d’aste  e musei a Milano, ad Anversa, a Edimburgo, mantenendosi con i lavoretti dell’inverno, ospitata dagli amici dell’Erasmus qua e là, ora ha iniziato a presenziare alle aste. E’ una ragazza in gamba, media alta negli studi e grande determinazione in tutto, è vero, però, è in un Paese dove, se dimostri talento e impegno, ti “buttano nella mischia” da subito, non ti fanno fare anni di anticamera, insomma ti danno fiducia, anche se sei giovane e alle prime armi.
In Italia raramente avviene così, altrove puoi arrivare invece là dove ti porta il cuore ed è questo il rammarico più grande che dovremmo avere oggi per la nostra gioventù, negare loro una chance.
(Bianca Vergati)

OLI 398: PALESTINA - Per Scarlett bollicine rosso sangue


L'attrice statunitense Scarlett Johansson, ambasciatrice per 8 anni di Oxfam,gruppo umanitario internazionale, è diventata testimonial dell'azienda Sodastream che costruisce gasatori per l'acqua potabile. Questo ha creato indignazione tra i movimenti e le associazioni a livello internazionale che si occupano di diritti umani in Palestina, ed hanno fatto pressione alla Oxfam sottolineando “l'inopportunità di avere come ambasciatrice chi lavora per un'azienda che opera in una colonia illegale su terra palestinese rubata'', come ha dichiarato Sarah Colborne direttrice della Palestine Solidarity Campaign. Questa presa di posizione è stata approvata anche da Human Rights Watch, gruppo per i diritti umani con sede a New York. “E’ impossibile ignorare il sistema israeliano di illegale discriminazione, confisca delle terre, furto delle risorse naturali e trasferimenti forzati di palestinesi dalla Cisgiordania occupata dove SodaStream è localizzata”.
L'azienda israeliana ha uno stabilimento a Maaleh Adumim, un insediamento israeliano ad est di Gerusalemme considerato illegale dalla comunità internazionale, dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dalla Corte Internazionale di Giustizia e da tutte le istituzioni europee.
Le aziende come SodaStream, che lavorano nei Territori occupati, contribuiscono ad aumentare la povertà e la negazione dei diritti alle comunità palestinesi impedendo lo sviluppo di un'economia palestinese; inoltre sfruttano la manodopera palestinese sottoponendola a condizioni di lavoro discriminatorie.
Il gruppo BDS (Boycott, divestments and sanctions) aveva lanciato un boicottaggio contro l'acquisto dei gasatori Sodastream, In Italia ne hanno preso parte comitati, associazioni e movimenti che avevano firmato la lettera ai rivenditori italiani chiedendo la sospensione della vendita dei prodotti Sodastream. Grazie a tale campagna molti rivenditori hanno ritirato i gasatori dai propri scaffali.
 Con la scusa di prodotti eco-chic, in Italia Sodastream coinvolge persone, organizzazioni ed enti locali che hanno a cuore l’ambiente come Legambiente che aveva stipulato un contratto di sponsorizzazione con Sodastream, venuta a conoscenza delle violazioni dei diritti umani, ha rescisso il contratto; oppure WWF, ignaro, coinvolto in un'iniziativa promozionale di Sodastream, ha negato l'uso del proprio logo. Anche il Comune di Trieste ha ritirato un prodotto Sodastream previsto come premio per un concorso sulla raccolta differenziata.
Dopo discussioni durate giorni, Scarlett Johansson ha optato per la collaborazione con Sodastrem abbandonando la carica di ambasciatrice. “SodaStream” ha dichiarato l'attrice ''non solo è impegnata nella difesa dell'ambiente ma anche nella costruzione di un ponte di pace tra Israele e Palestina, sostenendo vicini che lavorano l'uno accanto all'altro con la stessa paga, stessi benefici e eguali diritti''.
Peccato però che i diritti dei palestinesi sono quotidianamente calpestati da decisioni politiche di oppressione: il diritto alla casa, alla cittadinanza, al voto, il diritto a manifestare democraticamente le proprie idee, il diritto ad accedere liberamente alle proprie strade, il diritto di recarsi al proprio posto di lavoro senza interminabili controlli ai check point israeliani, il diritto all'acqua potabile ed agli impianti fognari restano ancora utopia per il popolo palestinese.
(Maria Di Pietro - foto da internet)

OLI 398: ESTERI - Voci dalla stampa internazionale

I cinque paesi con i più alti tassi di prostituzione minorile
International Business Times
, 06/02/2014: “Nel 1990, la consapevolezza internazionale dello sfruttamento sessuale commerciale e della vendita di bambini era cresciuta ad un livello tale che la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo ha deciso di nominare un relatore speciale sulla vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile. Ecco una lista dei cinque paesi con i più alti tassi di prostituzione minorile."
http://www.ibtimes.co.uk/top-five-countries-highest-rates-child-prostitution-1435448
Le 100 imprese che producono più armi nel mondo
SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), 31 gennaio 2014: “Le vendite di armi delle più grandi imprese sono calate di nuovo nel 2012, ma le vendite delle imprese russe sono nettamente aumentate.” http://www.sipri.org/media/pressreleases/2014/top100_january2014

USA: I costi della disuguaglianza, una Visione per un’America più equa
FromTheSquare, 28/01/2014: “Solo il razzismo poteva realizzare l'unione ideologica dei ricchi repubblicani con i lavoratori (e le lavoratrici). Nient'altro poteva fondere i loro interessi naturalmente contrapposti.” http://www.fromthesquare.org/?p=5960

Vaticano
AP, 17/01/2014: “Nei suoi ultimi due anni come papa, Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale circa 400 preti per aver stuprato e molestato bambini.” http://bigstory.ap.org/article/apnewsbreak-pope-defrocks-400-priests-2-years

Palestina: Il combattente palestinese che ha salvato la vita ad un ragazzo israeliano
The Washington Post, 31/01/2014: “Era il 1975, Kashkeesh aveva 29 anni ed era stato di recente rilasciato dal carcere dopo aver scontato una condanna a sei anni per l'appartenenza al gruppo di guerriglieri di Fatah. Stava lavorando in un resort in Arad quando ha visto un bambino israeliano cadere nella piscina. I genitori erano altrove, Kashkeesh non sapeva nuotare e non c'era nessuno per salvare il ragazzo. Così saltò in acqua e prese il bambino tra le braccia. Quando un investigatore israeliano gli ha chiesto perché avesse rischiato la vita per aiutare un Ebreo, ha risposto che il ragazzo era un essere umano.” http://www.washingtonpost.com/opinions/david-ignatius-in-the-west-bank-pride-has-become-bitterness/2014/01/31/ba24929e-8a03-11e3-916e-e01534b1e132_story.html

Libia: il paese è colpito da attentati e rapimenti
The Mirror, 01/02/2014: “La Libia è stata colpita da attentati e rapimenti di funzionari della sicurezza attribuito in gran parte alle milizie emerse durante la guerra civile, del 2012.” http://www.mirror.co.uk/news/world-news/political-assassinations-libya-continue-retired-3103398

Ucraina 1
The New York Times, 02/02/2014: "All'inizio, Kerry ha ripetuto gli ammonimenti di Washington alla Russia di non interferire in Ucraina". http://www.nytimes.com/2014/02/02/world/kerry-and-hagel-defend-us-engagement-abroad-in-face-of-criticism.html?ref=todayspaper&_r=1

Ucraina 2
Yahoo
, 04/02/2014: “Catherine Ashton dovrebbe incontrare i leader dell'opposizione a cena, martedì, a Kiev e il presidente Viktor Yanukovich, mercoledì, per discutere di piani di aiuto finanziario da Bruxelles e Washington in cambio di riforme democratiche.”
https://news.yahoo.com/ukraine-leader-slams-opposition-taking-sick-leave-210632716.html

Turchia: approvate restrizioni su Internet
Yahoo News, 06/02/2014: "Il Parlamento turco ha approvato la legislazione che intensificherebbe i controlli governativi su internet . " http://news.yahoo.com/turkey-approves-internet-restrictions-225629855.html

Pakistan
The Guardian, 04/02/2014: ”Il Pakistan sta assistendo a una reazione crescente contro i sceicchi arabi che trascorrono parte del loro inverni a caccia di un uccello raro che gli ambientalisti dicono a rischio di estinzione". http://www.theguardian.com/world/2014/feb/04/pakistan-ban-arab-sheikhs-hunting-houbara-bustard

USA: giustiziato mentre il suo appello era pendente in tribunale
The Atlantic, 01/02/2014 : "E’ il 2014, non il 1964 o il 1914, ma mercoledì sera un uomo di colore in Missouri, condannato da una giuria di soli bianchi, è stato giustiziato (…) anche se i funzionari statali sapevano che i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti stavano ancora prendendo in considerazione la sua richiesta di riduzione della pena." http://www.theatlantic.com/national/archive/2014/02/missouri-executed-this-man-while-his-appeal-was-pending-in-court/283494/

OLI 398: ECONOMIA - Al Circolo Zenzero, un po' di chiarezza

“VOGLIAMO VEDERCI CHIARO!”
Secondo ciclo di incontri di economia

Progettiamo un mondo diverso, in cui l’economia e la finanza siano al servizio dei bisogni delle persone e non delle regole del mercato. Un mondo in cui la gestione dei beni comuni sia finalizzata al benessere di tutti e non al profitto di pochi, nel rispetto degli equilibri naturali e dei diritti delle generazioni future. 
Il prossimo appuntamento: 

Mercoledì 12 febbraio 2014, ore 18 
Quale futuro per lo stato sociale? 
Relatore: Mario Calbi